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Turismo in bici con “Liris”

Un territorio unico, plasmato dall’acqua e testimone di una cultura millenaria. È la Valle del Liri, meta di quattro percorsi cicloturistici

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La Valle del Liri è «un territorio unico, plasmato dall’acqua e testimone di una cultura millenaria. Le emozioni dei luoghi della storia e della fede, la suggestione dei borghi, la natura e le tradizioni enogastronomiche unite al divertimento della bicicletta». Così il sito Liris Bike introduce il visitatore invitandolo alla scoperta degli itinerari proposti dall’associazione temporanea di imprese formata dalla Ciclistica Isola Liri Leone Team Asd e dalla Poieo Servizi per i beni culturali nell’ambito del progetto “Itinerari cicloturistici lungo il fiume Liri” sostenuto dalla Regione Lazio.

La novità per i cicloturisti “speciali” è che sono stati accompagnati da guide turistiche abilitate che hanno illustrato con profonda conoscenza i luoghi di maggior pregio paesaggistico e storico. Un bel video promozionale sintetizza le cicloescursioni di Liris: è visionabile su YouTube e ve lo proponiamo qui di seguito.

Sono stati 12 gli itinerari proposti in questa prima fase di lavoro composta da 4 tour della durata di 3 giorni ciascuno.

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Il tour “Dalla sorgente al mare” (su internet qui: https://www.liris.bike/tour/liris/) è di 175 chilometri: dall’emissario di Claudio nei pressi di Avezzano, in Abruzzo, attraversando poi la Valle di Roveto lungo i binari della ferrovia risalente al tardo ‘800, toccando la signorile cittadina di Sora con l’abbazia di San Domenico, la straordinaria città sulla cascata Isola del Liri. Intercettando quindi la via Latina fino ad Arpino, patria di Cicerone, con la sua suggestiva acropoli da cui svetta la torre e l’arco a sesto acuto unico nel suo genere nell’area mediterranea.

E quindi Roccasecca, terra di San Tommaso d’Aquino, il laghetto di Castrocielo e i luoghi del secondo conflitto mondiale nel Cassinate, attorno alla Linea Gustav. La Rocca Janula fa ombra ai sacrari militari e ai musei che raccontano la battaglia di Montecassino. Passando per la zona termale di Suio, fino alla foce del Garigliano.

Il tour “La media Valle del Liri” (su internet qui: https://www.liris.bike/tour/tour-della-media-valle-del-liri/), 186 chilometri nel complesso, apre le porte alla splendida Valle di Comino con la Riserva naturale del Lago di Posta Fibreno, il cimitero napoleonico di Fontechiari, il borgo di Casalvieri, i castelli di Vicalvi e Alvito, la prestigiosa città dei Sanniti Atina. Per approdare nella città ciceroniana di Arpino, a Roccadarce con il suo panorama mozzafiato, passando per il museo della ferrovia di Arce, Fontana Liri e il laghetto sulfureo che sparisce. E ancora la città sulla cascata Isola del Liri e il suo parco fluviale un tempo fonte di una florida industria cartaria e dei tessuti.

Il tour comprende anche uno sconfinamento in Abruzzo, verso le sorgenti del Liri e fino all’emissario dell’imperatore Claudio, l’imponente opera idraulica di età romana ripristinata dal principe Torlonia nell’800.

Il tour “La bassa Valle del Liri” (su internet qui: https://www.liris.bike/tour/tour-della-bassa-valle-del-liri/) si snoda su percorsi di 191 chilometri nel totale dei tre giorni in un’area geografica attorno a Cassino, a monte della confluenza del fiume Liri con il Gari. Passando per Pontecorvo con la sua cultura agricola legata al tabacco e anche per i luoghi della seconda guerra mondiale come il Sacrario del Commonwealth e il Museo Historiale. Come non fermarsi nel laghetti spontanei di San Giorgio a Liri e di Capo d’Acqua a Castrocielo?

Tutte da visitare la ricca area archeologica di Cassino comprensiva di teatro e la città di Aquino, espressione della famiglia nobiliare da cui prese il nome. Il tour s’immerge anche tra i lussureggianti boschi delle Mainarde quasi a proteggere il lago di Cardito.

Il tour “La foce e il litorale” (su internet qui: https://www.liris.bike/tour/la-foce-e-il-litorale/) è lungo 172 km nella sua interezza pedalando tra le drammatiche memorie di guerra, ma gustando al contempo paesaggi straordinari fino alla foce del Garigliano sormontato dal ponte borbonico. Da Minturno, con il Palazzo Baronale e l’imponente acquedotto romano e la ricchissima area archeologica, si risale lungo la Linea Gustav: da vedere la Torre di Ventosa a Santi Cosma e Damiano, Coreno Ausonio e Ausonia, patria del marmo, il borgo di Spigno Vecchio ed ecco il lungomare di Scauri.

I Monti Aurunci aprono alla Riviera di Ulisse che mostra i suoi incredibili panorami sul mar Tirreno, con Formia e il cisternone, il porticciolo romano, la villa di Cicerone, Borgo Castellone, la monumentale Gaeta con il castello angioino-aragonese.

L’impegno sui pedali è stato ripagato da degustazioni di prodotti tradizionali di cui questi territori abbondano e che sono sempre pronti ad offrire ai visitatori soprattutto su due ruote.

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Marina Testa
Marina Testa
Cresciuta a pane e televisione, maturata negli ambienti della stampa scritta, parlata e visiva, sono una giornalista professionista dal 2004 con esperienze anche nell'ambito di uffici stampa pubblici e privati. Credo nella comunicazione e nell'informazione perché significa entrare in contatto con le persone, raccontare realtà che altrimenti resterebbero fuori dalla porta della storia. A volte sono i luoghi stessi la testimonianza diretta di quanto avvenuto. A volte basta uno scatto fotografico per capire. Vivere nella Valle del Sacco ha radicato ancora di più alcune mie innate convinzioni sul rispetto e l'integrazione con l'ambiente naturale, fonte dell'esistenza di tutti. Un assioma che permea l'attivismo in una federazione per la promozione della ciclabilità.
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