Finalmente, manca pochissimo all’inizio ufficiale della prima gara della stagione di Formula 1. Questo sabato, infatti, si correrà il Gran Premio del Bahrein, quello che aprirà le danze di questo 2024 di motori. I test della scorsa settimana, svolti proprio in Bahrein, hanno già detto qualcosa ad un occhio attento anche se, come è noto, la controprova si avrà solo quando si inizierà a fare sul serio. Ovvero quando si spegneranno i semafori rossi e le monoposto scatteranno dalla prima griglia di partenza stagionale.
Ma andiamo ad analizzare come si presenta ogni team ai blocchi di partenza, ordinati dai meno convincenti ai probabili trionfatori.
Alpine
Gli addetti ai lavori la indicano addirittura come fanalino di coda. Utopia? Neanche tanto, considerando i disastrosi passi gara mostrati nei tre giorni di test, con poca prestazione assoluta e alto degrado. Pensando alla qualità dei due piloti, Esteban Ocon e Pierre Gasly, oltre alle enormi risorse economiche della casa francese, la debacle sarebbe un’eventualità imperdonabile.
Haas
Stavolta gli americani sembrano aver risolto buona parte del problema principale incontrato la scorsa stagione: macchina ottima in qualifica ma dannatamente mangia-gomme in gara. Come al solito, la Haas segue le scelte tecniche della Ferrari e se il buongiorno si vede dal mattino…
Stake F1
L’auto, oltre a vantare la livrea più appariscente del 2024, sembra aver fatto un passo in avanti nella giusta direzione, ma i due piloti, Valtteri Bottas e Zhou Guanyu, non garantiscono le giuste certezze. Dal canto suo, l’Alfa Romeo Sauber ha una buona base su cui migliorare durante l’arco dell’anno.
Williams
Più o meno con le stesse prestazioni della Stake, lo storico team inglese si affida ad Alexander Albon e ad una macchina che, per ora, sembra potenzialmente molto veloce ma inaffidabile. Sono tanti i problemi incorsi alla Williams durante i test, ma nulla di irrisolvibile; attenzione alle sorprese.
Aston Martin
La verdona di Fernando Alonso e Lance Stroll aveva destato molta curiosità in fase di presentazione per le novità tecniche portate dalla squadra inglese. In realtà, la pista ha detto altro: l’auto è buona ma non sembra poter attaccare McLaren e Mercedes.
Racing Bulls
L’ex Alpha Tauri, Toro Rosso e Minardi è andata a scuola dalla sorella maggiore Red Bull, prendendo appunti e studiando sodo. La macchina sembra essere molto competitiva e, nei test, pare si sia nascosta. Il potenziale della Racing Bulls è ancora misterioso, ma con Daniel Ricciardo alla guida ci divertiremo.
McLaren
Il team di Woking, guidato dall’italiano Andrea Stella, sembra aver fatto un passo indietro rispetto alle prestazioni di fine 2023. L’auto è ancora buona, ma sembra essere stata costruita per un progetto a lungo termine, quindi portata per lo sviluppo durante la stagione. Inizierà come quarta forza del mondiale, ma la McLaren ci ha già insegnato come si recupera terreno.
Mercedes
Come ogni sessione di test pre-stagionali che si rispetti, la casa di Brackley si nasconde, e non poco. Il capo degli ingegneri James Allison però, si è sbilanciato negli ultimi giorni, definendo la nuova W15 più lenta della Ferrari sul giro secco ma addirittura più veloce della Rossa in gara. I dati raccolti per le Frecce d’Argento, però, sono indecifrabili.
Ferrari
La SF-24 ha ben figurato in pista e la grande costanza mostrata sul passo gara la rende una delle principali papabili al ruolo di seconda forza del mondiale: la prestazione c’è, così come la gestione del consumo gomme, il grande punto debole della Ferrari dello scorso anno. Max Verstappen è ancora lontano, ma Sergio Perez può essere attaccabile, anche in ottica campionato costruttori.
Red Bull
La regina della Formula 1 è ancora lei, la creatura di Adrian Newey. Una RB20 che, dal punto di vista tecnico, offre ancora grandi innovazioni. Con Max Verstappen alla guida, il binomio sarà imbattibile, senza farsi troppe illusioni. Anche se il distacco dalla concorrenza, in questo caso dalla Ferrari, sembra essere sceso a 3/4 decimi a giro. È già qualcosa.