Cosa meglio di uno specchio può aiutare a riflettere? Concretamente attraverso la propria immagine, metaforicamente su uno dei problemi che affliggono Roma, come i rifiuti. L’originale idea è venuta a quattro studentesse dell’Istituto europeo del design della Capitale, lo Ied, protagoniste ieri di una clamorosa azione di guerrilla marketing: un blitz con cui le ragazze hanno piazzato degli specchi in prossimità di alcune fermate dei bus urbani. Specchi concepiti in modo molto particolare.
«I rifiuti a Roma – fanno sapere in una nota le quattro protagoniste del blitz – sono un problema che persiste da tempo. Come sensibilizzare i cittadini sulla questione? Riflettendo. Riflettere è una parola che assume due significati: il primo rimanda alla superficie specchiata, l’altro è la capacità dell’uomo di ragionare. Entrambe le accezioni rientrano nel nostro quotidiano».
Ieri a Roma, nei quartieri di San Giovanni e Testaccio e vicino le fermate dei bus e della linea B della metropolitana in zona Piramide, i passanti hanno trovato uno specchio un po’ particolare: chiunque si specchiava finiva con i piedi e le gambe all’interno di un cestino della raccolta differenziata. Nella headline si legge: «Non diventare un rifiuto umano. Usare il cestino è semplice. Rifletti».
Le studentesse che hanno ideato l’iniziativa sono Beatrice Coppola, Nicole Montanari, Wendy Ramazzani e Vittoria Ciarrocchi. Con un gioco di parole tra l’inglese e l’italiano che riprende il nome di una nota compagnia aerea e, contemporaneamente, spiega quanto sia facile gettare i rifiuti negli appositi contenitori per rispettare la bellezza della città, il progetto è stato chiamato dalle autrici Easygetta.
«L’obiettivo dell’operazione – spiegano le studentesse – è sensibilizzare i cittadini sul fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, causato dalla superficialità delle persone e delle loro azioni. Questo è un problema che a Roma sta diventando sempre più grave. Tanti rifiuti abbandonati, poca consapevolezza e soprattutto la carenza di educazione dei cittadini stanno, infatti, creando moltissimi disagi alla città».
È per questo che le quattro studentesse dello Ied di Design della Comunicazione hanno ideato questa azione di guerrilla marketing, per invitare i cittadini a rispettare di più la bellezza di Roma.