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Roma, autodemolitori ancora in lite: «Dal Campidoglio inesattezze e nessun atto concreto»

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Tra Campidoglio e autodemolitori romani è ancora battaglia. A far scattare la nuova polemica è un’intervista, rilasciata a un giornale online della Capitale, dall’assessora capitolina ai rifiuti e al risanamento ambientale, Katia Ziantoni, secondo la quale le aree per la delocalizzazione degli impianti di demolizione degli autoveicoli sarebbero state individuate. «Le aree non esistono», ribattono gli autodemolitori tramite la loro associazione di categoria.

L’ennesimo capitolo della vicenda continua ad alimentare, quindi, la confusione che regna da anni tra i cittadini della zona est di Roma sul destino degli impianti che occupano quel territorio. Impianti che, secondo le intenzioni manifestate dal Campidolgio da tempo, dovrebbero trovare una sistemazione diversa, lontana dalle abitazioni e dal traffico.

«Le aree per la delocalizzazione non esistono. Da anni e per anni le giunte che si sono susseguite le hanno menzionate e vagamente indicate, ma mai un atto per la delocalizzazione di un solo impianto è stato emanato», lamenta Elena Donato, presidente dell’Arder, l’Associazione romana demolitori e rottamatori. «Inoltre – continua la presidente degli autodemolitori – non corrisponde assolutamente al vero che i demolitori debbono essere in regola per essere trasferiti: se la neo-assessora leggesse meglio gli atti, capirebbe che è l’area preposta a potere o non potere avere i requisiti ambientali per lo svolgimento dell’attività, come se si potesse infilarli in un bagaglio che il demolitore può chiudere con lo spago e portare via con sé».

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Il tavolo di confronto sulle questioni del Parco di Centocelle, zona del trasferimento degli impianti, si è riunito la settimana scorsa in Regione. «Ma in quell’occasione – dice Donato – il Comune non si è visto. Mentre, dal canto loro, gli autodemolitori si sono adeguati alle direttive delle determine dell’amministrazione capitolina».

Un adeguamento, spiega la rappresentante dell’Arder, nel rispetto della legge, che ha previsto però anche obblighi per il Comune: «La legge di stabilità del 2019, la numero 13 del 28 dicembre 2018, all’articolo 6 bis prevedeva il rilascio di autorizzazioni provvisorie per gli impianti contenenti i requisiti di cui alla normativa di settore ed il successivo trasferimento entro 24 mesi. Ma dopo l’obbligo di adeguamento dettato dal Comune di Roma con numerose Determinazioni dirigenziali, che avrebbero dovuto portare gli impianti a riaprire in maniera provvisoria per garantire la continuità della filiera, nessun controllo è stato effettuato, nessun  atto di riapertura è stato emesso, nessun atto di delocalizzazione è stato predisposto. Il risultato è sia privare la città di un settore di pubblica utilità arrivato ormai al collasso, sia fornire ai cittadini delle notizie inesatte circa il fatto che l’area occupata non faccia parte del Parco di Centocelle. E inoltre è un’area d proprietà privata».

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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