Domenica 19 novembre in 8 città italiane si svolgeranno manifestazioni per celebrare il World Remembrance Day for Road Traffic Victims, la giornata mondiale in memoria delle vittime della violenza stradale, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993. A Roma, Milano, Napoli, Trento, Cagliari, Lecce, Modena, Alessandria centinaia di attivisti e associazioni si mobilitano in contemporanea per chiedere strade più sicure per le persone.
In Italia c’è un grande problema di sicurezza stradale: ogni giorno 9 persone vengono uccise dalla violenza stradale. Nel 2022 si sono verificati 165.889 scontri stradali (454 al giorno) che hanno comportato 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno). Le principali cause di scontro stradale sono la distrazione (15%), il mancato rispetto della precedenza (13,7%) e l’eccesso di velocità (9,3%). Circa il 73% degli scontri stradali avviene su strade urbane dove vi è la presenza di diversi utenti della strada.
La situazione più grave riguarda Roma e tutta la regione Lazio. Nella provincia di Roma sono già 173 le vittime del traffico stradale dall’inizio del 2023. Nella sola Roma Capitale ci sono stati 11.798 incidenti su strade urbane con 124 morti (di cui ben 35 erano persone a piedi) e 14.590 feriti. Secondo un recente studio della Lumsa (dello scorso luglio) a Roma si verificano tre incidenti stradali ogni ora. In tutto il Lazio, sono già 64 le persone a piedi investite e uccise nel 2023 e ben 13 le persone in bici. Il trend risulta spaventosamente anche in crescita: i dati consolidati nel 2022 fanno registrare +33 morti rispetto ai dati del 2019.
Risulta, dunque, evidente la necessità di attuare delle misure efficaci per garantire la compresenza pacifica dei vari utenti, con particolare attenzione a quelli più vulnerabili. L’Unione Europea si è posta l’obiettivo di dimezzare le vittime e i feriti gravi entro il 2030 e di azzerarli entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo ci sono metodi e strategie che sono già stati applicati con successo da altri Paesi:
– la “Vision Zero”, sperimentata per la prima volta dalla Svezia a partire dal 1997, prevede una migliore progettazione di strade, incroci, attraversamenti, in modo tale da diminuire la percentuale di incidenti dovuti all’errore umano e limitare i danni a persone o oggetti in caso di scontro;
– la “Città 30”, già applicata in molte città europee, che sta portando a una riduzione importante del numero di scontri e conseguentemente feriti e vittime. La “Città 30” è un provvedimento efficace perché agisce sul fattore che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale: la velocità.
A Bruxelles l’applicazione della “Città 30” ha portato a una riduzione degli scontri stradali del 28% e una riduzione del 50% di feriti gravi e vittime. Il provvedimento non ha inciso sui tempi di percorrenza in città, in quanto già oggi la velocità media in ambito urbano è ben inferiore ai 30 km/h.
In Italia le “Città 30” sono: Olbia, Bologna e Lodi. Sono molte le “Città 30” in Europa: in Francia Parigi, Grenoble, Lille, Nantes, Nizza, Montpellier; in Spagna tutte le città; in Belgio Bruxelles; in Austria Graz; in Finlandia Helsinki; in Svizzera Zurigo; in Olanda Amsterdam; nel Regno Unito Edimburgo.
Nuovo codice della strada: rischio aumento delle vittime
Dalle associazioni che promuovono in Italia la giornata mondiale di domenica, arriva una critica al nuovo Codice della strada, a firma del Ministro alle infrastrutture e ai trasporti, Matteo Salvini, in discussione alla Camera dei Deputati. Punta molto, sostengono, sulla repressione e poco sulla prevenzione e, soprattutto, limita la possibilità da parte delle amministrazioni locali di ridisegnare la strada garantendo spazio e sicurezza agli utenti più vulnerabili. Viene posta molta attenzione sul tema della guida in stato di ebbrezza e/o sotto l’effetto di stupefacenti, che rappresenta solo il 10% degli incidenti, mentre viene limitata la possibilità di controllo mediante autovelox della velocità, che rappresenta la prima causa di morte in caso di scontro stradale.
Con il nuovo Codice della strada i sindaci avranno una netta riduzione dei poteri in materia di applicazione e controllo su Ztl (Zona a traffico limitato), politiche di regolamentazione della sosta, progettazione e costruzione di infrastrutture ciclabili, corsie ciclabili e case avanzate (spazi dedicati alle bici ai semafori) e controllo della velocità. I Comuni non potranno definire le regole e la tariffazione della sosta, che sono un’efficace leva di gestione della mobilità urbana e dello spazio pubblico.
L’esperienza di altri Paesi stranieri, caratterizzati da tassi di incidentalità ben inferiori a quelli italiani, dimostra che per garantire la sicurezza degli utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti) è necessario ridurre la velocità dei veicoli motorizzati e non obbligare i mezzi più leggeri a dotarsi di dispositivi di identificazione (targa) e di protezione passiva (casco).
Nell’ambito della sicurezza delle persone in bicicletta, il nuovo Codice introduce a livello teorico un provvedimento positivo sull’obbligo di mantenere almeno un metro e mezzo di distanza laterale in fase di sorpasso di un ciclista, che però viene di fatto vanificato dalla precisazione «ove le condizioni della strada lo consentano».
Le richieste delle associazioni
Le richieste degli attivisti e delle attiviste e delle associazioni che promuovono la manifestazione “Viva la strada” riguardano diverso temi.
Sul nuovo Codice della strada in discussione: stralciare le norme che limitano lo spazio per la mobilità attiva e riducono l’autonomia dei Comuni nella determinazione delle politiche di mobilità urbana; consentire e incentivare l’installazione di autovelox in ambito urbano per il controllo dei limiti di velocità.
E inoltre: promuovere la legge nazionale per l’istituzione della “Città 30” in tutte le città italiane, come è stato fatto dalla Spagna nel 2021; prevedere strade scolastiche pedonali davanti ad ogni scuola italiana; ripristinare le risorse economiche per progettazione di infrastrutture ciclabili urbane, tagliate mesi fa dal Governo Meloni, per rendere tutte le strade sicure per gli utenti in bicicletta; introdurre l’obbligo di installazione del dispositivo Isa (Intelligent speed assistance), che limita la velocità dell’automobile per tutti i veicoli dal 7 luglio 2024, estendendone l’installazione su tutti i veicoli circolanti, non solo sulle nuove immatricolazioni, e vietando la possibilità di disattivare l’Isa da parte del guidatore.
Tutte le manifestazioni di domenica 19
ROMA
Ore 11, via dei Fori Imperiali, altezza via San Pietro in Carcere
Installazione realizzata con un tappeto di scarpe bianche, fiori e candele per non dimenticare chi non c’è più e per chiedere con forza misure di contrasto dei rischi sulle strade. A seguire ci sarà una ciclopedalata che arriverà a Labaro, dove lo scorso 19 ottobre è morto il giovane universitario Gabriele Sangineto, travolto da due auto mentre attraversava sulle strisce. Alle 15.30 appuntamento con i cittadini del quartiere per portare fiori e mostrare uno striscione per chiedere agli automobilisti di rallentare.
La manifestazione romana è promossa da moltissime realtà locali in rete tra cui: Acrsd Davide Marasco, Associazione Salvaiciclisti Roma, Aps Bike4City Ets, Fiab BiciPa, Bike To School, Comitato Collina Lanciani, Comitato Colline di Pietralata, Comitato di quartiere Colli Aniene, Comitato di quartiere Colline e Valli di Pietralata e Tiburtina, Comitato di quartiere Rebibbia, Comitato di quartiere Settecamini, Comitato di quartiere Torrino Decima, Comitato Monte Ciocci, GreenMobility Tevere, Fiab Lazio, Fiab BiciPa, Fiab Roma Ruotalibera, Fiab Roma Biciliberatutti, Fiab Roma Naturamici, Legambiente Lazio, Circolo Legambiente Ilaria Alpi, Legambiente Gemme, Marco Pietrobono Onlus, Mobilità sostenibile VIII, Mobilità sostenibile IV Municipio, Movimento diritti dei pedoni Aps, Muoviti elettrico, Roma a piedi nudi, Rete civica Parco Andrea Campagna, Roma30, Rebike AlterMobility, Rete Vivinstrada, Tipi attivi.
MILANO
Ore 15, Giardino Aristide Calderini, via Sant’Agnese
Accanto alla scultura di Arnaldo Pomodoro dedicata alle vittime della violenza stradale si terrà un momento performativo per commemorare tutte le vittime degli ultimi anni. L’appuntamento sarà alle 15. Lì avverrà una performance artistica a cavallo tra le discipline musicali e pittoriche, per ricordare tutte/i insieme tragici accadimenti e impegnarci affinché non accadano più.
La manifestazione è promossa da persone e organizzazioni che si riconoscono nelle richieste di “Città delle persone” (www.cittadellepersone.it).
NAPOLI
Ore 10, piazzale Tecchio, nell’area antistante l’ingresso Mostra d’Oltremare
Si terrà una KidicalMass, una biciclettata ideata specificatamente per bambini e bambine e le loro famiglie, permettendo loro di vivere davvero la strada e in sicurezza. Organizza l’associazione NapoliPedala.
TRENTO
Ore 11, via Venezia
Si svolgerà un presidio all’attraversamento pedonale dove lo scorso 28 settembre una ragazza è morta investita a grande velocità da un motociclista, anche lui deceduto. Organizza Legambiente Trento.
CAGLIARI
Ore 10, via Dell’Abbazia, poco dopo l’incrocio con la via Francoforte
“Passaggi pedonali umani” sulle strisce pedonali da dove transitano i veicoli diretti alla rotonda da cui si inizia via Dublino, dove recentemente è stata investita e uccisa una signora.
Ore 10.30, via Is Mirrionis (di fronte alla scuola Italo Stagno)
“Passaggi pedonali umani” sulle strisce pedonali all’incrocio contiguo dove recentemente è stato investito e ucciso un ciclista.
Ore 11, via Cadello (di fronte all’ingresso del Parco Monte Claro)
“Passaggi pedonali umani” sulle strisce pedonali dove nel 2021 è stato investito e ucciso un bambino di 15 mesi in carrozzina.
Organizza l’associazione “Amici in bicicletta Cagliari” in collaborazione con “Donne in bici”.
LECCE
Ore 10, viale Giovanni Paolo II (davanti alla Ghost bike)
La prima parte della manifestazione si svolge in bici per ricordare tutte le persone investite e uccise in città mentre pedalavano. Dalle ore 11.30 la mobilitazione si sposta su viale Leopardi, all’altezza del centro commerciale Centrum, per creare “strisce pedonali umane”. Organizza “Lecce pedala”.
MODENA
Ore 11.30, via Emilia Ovest (parco Ferrari)
Si svolgerà un flash mob in ricordo delle vittime della strada, organizzato dalla rete Modena30, la campagna per fare diventare Modena una “città 30”, seguendo l’esempio di Bologna.
ALESSANDRIA
Ore 16.30, al Ponte Cittadella
Si svolgerà un presidio in ricordo delle vittime del traffico stradale del territorio, organizzato dalla sezione Fiab “Amici della bici”.
ZOLLINO (LE)
Ore 9, dal To Kalò Fai di Zollino
Il Laboratorio urbano To Kalò Fai, Salento Km0, Salento bici tour e Ciclofficina Onza Onza uniranno la passione per il cibo e il territorio al ricordo delle vittime per il traffico stradale attraverso un’escursione in bici a tema cibo e scoperta del territorio.