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Israele: «Fallimento storico con Hamas»; l’ex premiar Barak contro Netanyahu

«Sperava di tenerli buoni con le tangenti e non ha voluto trattare con Abu Mazen. E intanto il Qatar portava milioni ai fondamentalisti».

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L’ex comandante di Benjamin Netanyahu nel blitz che permise la liberazione di ostaggi è diventato il suo critico pubblico numero uno. Almeno tra gli ex primi ministri di Israele. È l’identikit di Ehud Barak, già capo di governo laburista, generale dell’esercito ed ex titolare del dicastero della Difesa. Un curriculum da peso massimo. Che finisce ora sulle spalle di Netanyahu, attuale capo del governo israeliano, accusato non solo per l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, con oltre 1.300 morti «il più grande fallimento della storia di Israele», ma anche per non aver fatto nulla per contrastare Hamas nel corso degli anni. Anzi, di più: di averlo di fatto favorito.

Barak oggi ha 81 anni. Il 9 maggio 1972 guidò gli uomini del Sayeret Matkal nel blitz per liberare 90 passeggeri del volo Bruxelles-Tel Aviv della compagnia Sabena che erano stati catturati da un commando palestinese. Ai suoi ordini c’era anche Netanyahu. Che raccontò il successo di quell’operazione a modo suo: accusando il comandante di essersi preso i meriti del successo rimanendo fermo sulla pista «a soffiare in un fischietto».

Ruggini, forse, tornate a galla ancora in questi giorni. Al settimanale inglese The Economist, Barak ha detto che il 7 ottobre è stato «il più grande fallimento della storia di Israele», il portato della «negligenza più grave». «A perdere la vita – ha sottolineato l’ex primo ministro – sono stati perlopiù civili: lo Stato è venuto meno alla sua responsabilità principale verso i cittadini, vale a dire mantenerli vivi».

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Le accuse a Netanyahu, che è a capo della destra del Likud, non riguardano però solo gli aspetti di intelligence e sicurezza. Barak lo ha chiarito anche in una nuova intervista, pubblicata in Italia dal Corriere della Sera. «I vertici hanno coltivato per anni l’idea che Hamas potesse essere addomesticato – ha detto l’ex primo ministro rispondendo a una domanda sulle responsabilità dei capi dell’esercito e dei servizi israeliani -. Netanyahu in particolare ha lasciato che il Qatar portasse milioni di dollari in contanti ai fondamentalisti».

A proposito dell’attuale capo di governo, Barak ha aggiunto: «Sperava di tenerli buoni pagando tangenti e alla comunità internazionale ripeteva: “Vedete, come posso negoziare con Abu Mazen se controlla solo metà dei palestinesi?” Intanto Hamas si rafforzava».

(Agenzia DIRE)

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