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Haiti preda delle bande armate criminali: sequestri, stupri e omicidi quotidiani

Da Los Angeles viene la denuncia di una Ong: 15 rapimenti, 4 omicidi e 7 violenze sessuali ogni giorno. «Si interrompa il flusso delle armi»

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Ad Haiti bande criminali controllano «il 60 per cento del territorio del Paese» e sono responsabili di «15 rapimenti ogni giorno»: a denunciarlo è Rosy Auguste Ducena, esponente di un’organizzazione locale di difesa dei diritti umani. Parlando a una conferenza della società civile haitiana che si è tenuta a Los Angeles, negli Stati Uniti, Ducenam, che fa parte della Réseau National de Défense des Droits Humains (Rndhh) ha affermato che «il 60 per cento di tutto il territorio Haiti è sotto il controllo di bande criminali» e ha denunciato che questa percentuale sale al «100 per cento nel dipartimento dell’Ovest, dove si trova la capitale Port-au-Prince».

Secondo quanto affermato dall’attivista, rilanciata da media internazionali, ad Haiti si verificano ogni giorno 15 rapimenti, quattro omicidi e sette violenze sessuali ai danni di donne e ragazze. Denunce, quelle relative alle violenze di genere, che sono tornate nelle parole di Pascale Solages, co-fondatrice dell’organizzazione femminista Neges Mawon. Secondo la dirigente, negli ultimi 7 mesi nel Paese caraibico sono stati riportati almeno 600 casi di violenza sessuale.

Dall’incontro di Los Angeles è partito anche un appello affinché si interrompa «il flusso di armi verso Haiti, Paese che non le produce ma dove si assiste a un’ampia circolazione anche di armi da fuoco pesanti», come denunciato da Guerline Jozef, direttrice esecutiva dell’associazione Haitian Bridge Alliance (Hba), una realtà della diaspora haitiana di base negli Stati Uniti. Secondo l’attivista, «nel momento in cui riceviamo armi pesanti dagli Stati Uniti e da altri Paesi, le persone possono uccidere impunemente».

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(Agenzia DIRE)

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