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Quando eravamo nel futuro: vent’anni fa l’ultimo volo del Concorde

Alti costi e un grave incidente: i problemi che portarono dopo 27 anni a ritirare l'aereo passeggeri supersonico, forse troppo avveniristico

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Il 24 ottobre 2003, esattamente vent’anni fa, nel mondo dell’aeronautica civile si chiude un’epoca, quella d’oro. L’Aerospatiale-Bac Concorde, noto più semplicemente come Concorde, va in pensione effettuando l’ultimo volo passeggeri tra Londra e New York per la British Airways. Tre ore e mezza per collegare l’Europa agli Stati Uniti, come è sempre stato sin dal 1976, anno del suo debutto commerciale.

Il Concorde è stato il primo jet supersonico a solcare i cieli dell’Occidente: il primo in assoluto mai prodotto, invece, fu il sovietico Tupolev 144 che non entrò nel mercato occidentale per ragioni politiche. La velocità massima del Concorde? Mach 2,02, quasi 2.500 chilometri orari, con un’altitudine di crociera di circa 55.000 piedi, ossia 17 km. Per rendersi maggiormente conto dell’innovazione portata dall’aereo anglo-francese, la velocità massima e l’altitudine media di un moderno Airbus A320 sono rispettivamente di 1.012 km/h e di 38.000 piedi, poco più di 11 km.

Uno dei 20 esemplari prodotti del Concorde in decollo dall’aeroporto di Londra-Heathrow nel 1987

Tante sono le storie legate a questo incredibile jet durante i suoi onorati 27 anni di carriera, tra cui racconti di passeggeri che sono riusciti a festeggiare per due volte il Capodanno, una a Londra e una a New York, sfruttando il fuso orario ma soprattutto le doti del Concorde. Uno slogan pubblicitario, non a caso, recitava: “Arrivare prima di partire”. Da non dimenticare, inoltre, che proprio questo aereo permise a Phil Collins di cantare nella stessa serata sia a Londra sia a Philadelphia durante il mega concerto benefico Live Aid nel 1985.

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Gli svantaggi, inevitabilmente, erano tanti: la cabina era di dimensioni decisamente ridotte, così come i minuscoli finestrini ed una rumore forte e costante per tutto il viaggio. Qualcosa a cui ci si adattava volentieri per il brivido di dire: «Sono stato sul Concorde». Un vero e proprio status symbol immerso in un periodo di grande ottimismo tecnologico ed economico. Gli anni ’80, però, passarono, così come l’età d’oro dell’aeronautica civile: già dal decennio successivo si cominciò a mettere in dubbio la convenienza meramente economica di un aereo così complicato. E assetato di carburante.

Gli interni del Concorde: il jet poteva ospitare fino a 100 passeggeri

Due, infatti, furono i fattori che decretarono l’uscita di scena del glorioso Concorde dai cieli del mondo: in primis, i suoi costi di manutenzione, decisamente più elevati di qualsiasi altro aereo di linea, oltre ad un immenso consumo di carburante, 17 litri a passeggero per ogni km. Ciò non fece altro che innalzare i prezzi del biglietto e rese il Concorde un’esperienza di viaggio molto esclusiva. Fin troppo.

Il secondo motivo dell’addio fu ben più grave. Il 25 luglio 2000, il volo Air France 4590 colpì un detrito sulla pista dell’aeroporto parigino Charles de Gaulle e prese fuoco, causando una perdita di controllo e il successivo schianto su un hotel: rimasero uccisi tutti i 100 passeggeri, oltre ai nove membri dell’equipaggio e altre 4 persone a terra.

Se già qualche dubbio sull’effettiva utilità del Concorde era stato sollevato, l’incidente di Parigi fu la classica goccia che fece traboccare il vaso. Il 24 ottobre 2003, quindi, terminò la vita del progetto più folle e futuristico mai realizzato nell’aeronautica civile. E tale rimane anche nel 2023, se si considera che nessun altro aereo con quelle prestazioni è stato prodotto.

Adesso il dibattito su un nuovo aereo supersonico è tornato in auge: la tecnologia ha continuato a fare passi da gigante e le barriere geografiche sono sempre più labili. C’è un rinnovato bisogno di velocità. Nel 2022 è stato presentato il progetto “Hyper Sting”, un aereo a propulsione nucleare che raggiungerebbe i 4.000 km/h, coprendo la tratta Londra-New York in… 80 minuti!

L’Hyper Sting avrebbe una lunghezza di 100 metri, un’apertura alare di 52 e una capacità di 170 passeggeri

Poggia su basi progettuali ben più solide l’Overture, un aereo supersonico che ricorda molto il Concorde sia nelle prestazioni sia nelle forme. A testimonianza di quanto si creda in questo progetto, l’American Airlines, principale compagnia aerea americana, lo ha già ordinato. L’Overture sarà di fabbricazione della Boom Supersonic e trasporterà dai 65 agli 80 passeggeri su più di 600 mete in tutto il mondo. Le tempistiche? Lancio nel 2025 e primo volo commerciale nel 2029.

I recenti ed insistenti tentativi di reintrodurre un jet supersonico nel mercato mondiale manifestano, quindi, un fatto importante: il Concorde ha rappresentato il punto tecnologico più alto mai raggiunto dall’umanità, pur essendo stato progettato negli anni ’60. Un aereo le cui caratteristiche tecniche ci appaiono ancora oggi come fuori da ogni comprensione e le cui “gesta” si tramandano di generazione in generazione, dalle voci di chi ha avuto la fortuna di esserne passeggero e chi si professava tale.

A questo punto si può affermare che il Concorde è stato smantellato non per anzianità, come succede a tutti gli apparecchi, bensì perché talmente proiettato al futuro che non fu mai capito fino in fondo. Un salto così grande nel futuro che l’umanità non se ne è resa conto. Finora.

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Edoardo Sanfilippo
Edoardo Sanfilippo
Laureato magistrale in media, comunicazione digitale e giornalismo. Ricopro il ruolo di media analyst a Data Stampa. Le mie passioni? Lo sport, in particolare le quattro ruote, la politica e la scrittura. Adoro curiosare e sapere di più su tutti gli aspetti della società.
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