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Dalla cooperazione sociale disco verde al nuovo Codice degli appalti

Agci: «Accolte le nostre proposte su revisione dei prezzi e offerta economicamente vantaggiosa. Ci auspichiamo ora di riprendere la crescita»

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Tra le prime reazioni alle novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti, quella dell’Agci, l’Associazione generale delle cooperative italiane. AGCI imprese sociali esprime soddisfazione per l’impianto complessivo del nuovo Codice dei contratti pubblici e, in particolare, per i due principi fondamentali su cui esso è incentrato: semplificazione e digitalizzazione. Secondo l’associazione, vengono accolte le proposte della cooperazione sociale su revisione dei prezzi e offerta economicamente vantaggiosa

«Abbiamo sempre richiesto, a nome delle imprese a noi aderenti – commenta la presidente dell’associazione di settore, Giuseppina Colosimo -, lo snellimento delle procedure e degli adempimenti senza mai trascurare i due aspetti, altrettanto fondamentali, della trasparenza e della qualità dei servizi: con le nuove norme ci sembra si vada finalmente in questa direzione».

In particolare, Agci ritiene apprezzabile l’accoglimento di due proposte avanzate dal mondo della cooperazione sociale. Il riferimento è, in primo luogo, all’articolo 60, con l’introduzione dell’obbligo, nelle procedure di affidamento, dell’inserimento delle clausole di revisione prezzi, con indicazione specifica degli indici delle retribuzioni orarie per i contratti di servizi.

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Il secondo punto fa riferimento all’articolo 108, in cui si prevede, al secondo comma, che sono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo i contratti relativi ai servizi sociali e di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché ai servizi ad alta intensità di manodopera, mentre al comma 5 è previsto che l’elemento relativo al costo possa assumere la forma di un prezzo o costo fisso sulla base del quale gli operatori economici competeranno solo in base a criteri qualitativi.

«Riteniamo – aggiunge il vice presidente vicario, Emanuele Monaci – che il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa sia l’unico in grado di coniugare le esigenze dell’amministrazione di ricevere prestazioni di alto livello a fronte del giusto corrispettivo e di valorizzare nel contempo le imprese che investono in innovazione garantendo le migliori condizioni di lavoro al personale impiegato».

«Auspichiamo – conclude la presidente Pina Colosimo – che il nuovo Codice possa consentire alle imprese sociali aderenti, superato il periodo pandemico e ancora nel pieno della crisi energetica legata al rincaro delle materie prime, di riprendere un percorso di crescita sostenibile che riconosca la qualità delle performance e valorizzi le professionalità».

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