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Caduto in due tronconi in Messico il vettore cinese rientrato nell’atmosfera

Confermato il rientro sopra l’Oceano Pacifico. Per gli esperti questi casi sono destinati ad aumentare causa la crescita dei lanci spaziali

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È possibile che il razzo cinese Long March 5B rientrato sulla Terra in caduta libera stamattina si sia spezzato in due durante le prime fasi di rientro, dando origine, così, ad un doppio rientro in atmosfera. Si era temuto anche che alcuni frammenti potessero cadere in cinque regioni del nostro Paese (leggi qui: Razzo cinese in orbita, oggi la caduta; possibili frammenti anche sull’Italia). È possibile invece che i detriti abbiano raggiunto la terraferma in Messico.

Lo US Space Command ha confermato che il razzo Long March 5B della Repubblica popolare cinese è rientrato nell’atmosfera sopra l’Oceano Pacifico centro-meridionale alle 10:01 UTC (le 11:01 italiane) di venerdì 4 novembre. In seguito, lo stesso Comando statunitense ha confermato «un secondo rientro atmosferico correlato al Long March 5B quando è uscito dall’area di responsabilità dello US Space Command sulla regione dell’Oceano Pacifico nordorientale alle 10:06 UTC», le 11:06 italiane. 

La dichiarazione dello US Space Command su un doppio rientro «implica probabilmente che lo stadio del razzo in caduta libera si è spezzato in due pezzi principali nelle prime fasi del rientro», spiega su Twitter l’astronomo Jonathan McDowell. E aggiunge: «La linea rossa – ovvero della mappa che pubblichiamo in alto – unisce le due località di rientro stimate; alcuni detriti potrebbero essere arrivati a Puerto Escondido a Oaxaca», sulla costa pacifica del Messico.

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«In effetti, è possibile ma non probabile che i detriti siano arrivati fino alla provincia di Tabasco. Tuttavia, nessuna segnalazione ancora di detriti trovati», ha precisato l’esperto.

La traiettoria finale di rientro del razzo

Il razzo cinese ha tenuto col fiato sospeso il Mediterraneo, tanto che l’ultima orbita l’ha visto transitare sul Sud Italia e sulla Spagna, dove le autorità hanno deciso di chiudere per un paio d’ore lo spazio aereo.

Diversi aeroporti in Spagna hanno infatti chiuso lo spazio aereo a causa del razzo cinese fuori controllo. I voli in entrata e in uscita da Barcellona, ​​Tarragona, Ibiza e Reus sono stati sospesi, così come scali in altre regioni, tra cui La Rioja e Castilla e Leon. La misura è durata circa 40 minuti in media. Un portavoce dell’Agenzia di Protezione civile della Catalogna ha confermato: «A causa del rischio associato al passaggio dell’oggetto spaziale CZ-5B attraverso lo spazio aereo spagnolo, i voli sono stati completamente bloccati dalle 09:38 alle 10:18 in Catalogna e in altre comunità».

In Italia la Protezione civile ha monitorato la situazione minuto per minuto e il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, ai microfoni di MeteoWeb ha spiegato che questo «è un fenomeno che si andrà intensificando perché ovviamente il materiale in orbita aumenta e poi rientra in modo incontrollato sul nostro pianeta».

Rispetto alle procedure di monitoraggio, Curcio ha aggiunto: «È un sistema che noi conosciamo abbastanza bene. Ricordo che le prime volte furono veramente complicate. Adesso abbiamo una filiera collaudata con l’Asi e l’Aeronautica Militare che fanno un monitoraggio a livello europeo. Riusciamo a conoscere le traiettorie: ad oggi le probabilità che questi impatti avvengano risultano essere molto basse, ma la frequenza aumenta. In ambito europeo siamo abbastanza avanzati: stamani ho avuto contatti anche con i colleghi greci. Non è un fenomeno nazionale quindi andremo verso una gestione più allargata. A livello nazionale abbiamo procedure consolidate».

(Per gentile concessione di MeteoWeb)

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