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Paese che vai, Pasqua che trovi

Una particolarità di questa festa “mobile”: curiose e antiche tradizioni popolari laiche di alcuni Paesi europei convivono con riti religiosi

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La Pasqua ha una particolarità forse poco comprensibile ai più: ogni anno ha una data “ballerina”. Non è come il Natale che ricorre sempre il 25 dicembre. Pasqua cade la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che si verifica solitamente il 20 o il 21 marzo. La ricorrenza può quindi verificarsi in un arco di tempo che va dal 22 marzo al 25 aprile.

La Pasqua è detta bassa dal 22 marzo al 2 aprile, media dal 3 al 13 aprile e alta dal 14 al 25 aprile. Altrettanto curiose e singolari sono alcune tradizioni popolari europee tipiche dei giorni pasquali. E, contrariamente a quel che si può credere, sono tradizioni spesso del tutto laiche.

Haux (Francia): l’omelette gigante

Una di queste ha un significato storico rilevante, ma molto poco religioso, perché ha a che fare con Napoleone Bonaparte, non proprio un pio fedele di Santa Romana Chiesa. Nella città di Haux, nel sud ovest della Francia, da secoli è usanza consolidata che il lunedì di Pasqua la Confraternita dell’Omelette Gigante si riunisca per preparare una frittata gigante di 15.000 uova. Questa gagliarda opera culinaria è destinata a essere distribuita e mangiata dai concittadini e, soprattutto, dai numerosi turisti che per la festività affollano lo storico centro.

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Qual è l’origine di questa singolare usanza? Pare che risalga a un episodio che avrebbe come protagonista niente meno che Napoleone Bonaparte. Quando il futuro imperatore passò con il suo esercito per Haux, gli venne offerta un’omelette preparata dai cuochi locali. Napoleone era ghiotto di uova e gradì molto quel piatto tanto da chiedere la preparazione di un’omelette gigante per poter alimentare il suo esercito.

Firenze: lo scoppio del carro

Meno legato ai piaceri del palato e più spettacolare è lo Scoppio del Carro nella nostra Firenze il giorno di Pasqua. L’usanza è praticata da 350 anni e consiste nel portare in processione un carro decorato, contenente fuochi d’artificio, tirato da due buoi inghirlandati. Il carro è seguito da una processione di figuranti in abiti storici e passa per le strade di Firenze fino a raggiungere il Duomo, dove, durante la messa pasquale, l’arcivescovo di Firenze accende la miccia che, per un meccanismo a fune, dall’altare raggiunge il carro, accendendo i fuochi d’artificio e dando inizio a un ammaliante quanto rumoroso spettacolo.

Corfù (Grecia): il lancio della pentola

Un’origine evidentemente pagana ha il tradizionale Lancio della pentola praticato nell’isola di Corfù, in Grecia, nel sabato santo. Un sabato santo del tutto sorprendente per i visitatori ignari di questa tradizione. Le persone lanciano pentole, padelle e altri contenitori in terracotta, spesso ricolmi di acqua, fuori dalle finestre per romperli in strada. Il tutto è una specie di rituale pagano per allontanare gli spiriti maligni. E alla fine a goderne sono i turisti che recuperano i cocci considerandoli dei portafortuna.

Finlandia: il giorno delle streghe

Dal sud del Mediterraneo all’estremo nord d’Europa, nel Mar Baltico: l’usanza delle streghe di Pasqua della Finlandia è una curiosa tradizione che traspone l’ormai famoso e rituale domanda “dolcetto o scherzetto?” di Halloween nel periodo pasquale. La domenica delle Palme, in Finlandia orientale, e il sabato santo, in Finlandia occidentale, i bambini, e in particolar modo le bambine, si travestono da “streghe di Pasqua”, indossando singolari abiti colorati e sciarpe. E le lentiggini dipinte sulle guance completano il look. Con in mano ramoscelli di salice adornati con piume colorate e carta crespa passano di casa in casa per distribuire rametti simili come segno di buon auspicio in cambio di dolcetti.

Norvegia: i crimini pasquali

Sempre nel nord Europa, nella Norvegia dell’aurora boreale, esiste una singolare usanza di più recente tradizione. Alle uova di cioccolato, l’agnello arrosto e le riunioni famigliari i norvegesi preferiscono i Påskekrimmen (crimini pasquali), che consistono nel seguire in tv, al cinema o nel leggere romanzi di storie di crimini polizieschi durante le vacanze pasquali. Sicuramente l’usanza poco si attaglia allo spirito religioso della festa, ma appassiona molti norvegesi.

L’usanza dei Påskekrimmen iniziò circa una secolo fa, nel febbraio 1923, quando due giovani romanzieri, Nordahl Grieg e Niels Lie, scrissero un romanzo giallo. L’editore fece pubblicare sul giornale norvegese Aftenposten un annuncio pubblicitario che conteneva lo slogan Bergenstoget plyndret i natt (“Il treno per Bergen saccheggiato durante la notte”) in riferimento alla famosa tratta Oslo-Bergen, uno dei più lunghi percorsi ferroviari al mondo. L’innocua pubblicità fu fraintesa: venne presa come la notizia di un fatto inquietante che il libro avrebbe documentato e ebbe un gran seguito da parte dei lettori. Di qui, l’attesa del “crimine di Pasqua”: un caso esemplare, si direbbe, del potere dell’immaginazione sulla realtà.

Gran Bretagna: la danza Morris

Per finire vale la pena menzionare il Morris dancing (“danza Morris”), un fenomeno folcloristico del tutto laico, presumibilmente di origini pagane, praticato a Pasqua in molte parti della Gran Bretagna. Si suppone risalga ai tempi medievali ed è di fatto un rito propiziatorio per l’avvento della primavera.

Gli uomini danzano per le strade, vestiti con costumi tradizionali, cappelli, nastri e campanelle alle caviglie. Le donne vestono copricapo abbelliti con fiori e nastri fatti a mano. Benché diffusa in molte parti della Gran Bretagna (molto caratteristica è la danza praticata a Oxford, cittadina di epoca medievale famosa per la sua antica e prestigiosa università), i gruppi tradizionali di Morris dancing sono perlopiù concentrati in Cornovaglia.

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Salvatore Speranza
Salvatore Speranza
Romano, di formazione epistemologo e teorico della comunicazione. È giornalista e divulgatore scientifico per vari supplementi culturali, scrivendo di matematica, scienze cognitive e naturali, oltre che di comunicazione e di sociologia politica. È presidente regionale Lazio di una storica associazione civica nazionale, per la quale segue prevalentemente i settori ambiente e rifiuti, politiche sociali, relazioni istituzionali e governance.
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