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Scala dei Turchi, associazioni mobilitate: «Diventi una Riserva naturale»

Società geologia ambientale e Archeoclub d'Italia chiedono di nuovo l'area protetta all'indomani dell'atto vandalico. Sito subito ripristinato

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Fare della “Scala dei Turchi” una Riserva naturale o comunque un’Area protetta. Tornano a chiederlo la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) e l’Archeoclub d’Italia all’indomani dell’atto vandalico con cui ignoti l’hanno deturpata, imbrattandola di colore rosso. Lo splendido sito naturalistico sulla costa ad occidente di Porto Empedocle, con una punta di bianca marna che si tuffa in un mare sempre azzurro a chiudere un largo golfo sabbioso, è stato ripristinato nel suo splendore originario grazie all’intervento immediato della Regione siciliana e della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento.

«È stata aperta su Facebook – riferisce Angela Roberto, presidente della sede di Agrigento dell’Archeoclub d’Italia – una pagina con uno scopo preciso: sensibilizzare istituzioni e pubblico per la costituzione di un’ampia area protetta che va da Punta Piccola a Capo Rossello. Un’area protetta che possa veicolare bellezza ed unicità per una fruizione ed un turismo consapevoli e attenti alle esigenze di un ecosistema fragile e sensibile».

«La zona antistante la “Scala dei Turchi” – aggiunge Angela Roberto – fu ricoperta da diverse migliaia di metri cubi di terra, distruggendo l’ambiente marino e cambiandone per sempre la morfologia. La fauna acquatica, in parte, si estinse. Lo scorso anno furono messe delle transenne per contingentare i visitatori. Transenne di pessimo gusto di fronte a tanta bellezza».

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«Nel luglio del 2020 – ricorda il geologo Girolamo Culmone, delegato Sigea per la proposta di istituzione della Riserva naturale – con una nota avevamo espresso preoccupazione per l’integrità del sito, messa continuamente a rischio dal calpestio di migliaia di turisti al giorno, e ne avevamo chiesto maggior tutela istituendo una puntuale Riserva naturale. Al riguardo inviammo una lettera alla Regione siciliana chiedendone l’istituzione».

La “Scala dei Turchi” è un territorio diviso tra vari proprietari. Si tratta di privati che, ragionevolmente, hanno difficoltà a vigilare il luogo, oggetto di continua attenzione da parte di turisti, appassionati e semplici curiosi. Per questo è già stato proposto in passato che possa diventare una riserva naturale o un monumento paesaggistico d’interesse pubblico.

«Con la Riserva – spiega Culmone – si potrebbe avere la possibilità di individuare con certezza l’Ente gestore e contestualmente avere un regolamento chiaro e privo di interpretazioni e soprattutto poter avviare una valorizzazione del sito senza alterazione, in modo da permettere alle generazioni future di poter vivere le stesse forti emozioni che questo bene geologico suscita».

L’Archeoclub, attraverso la delegata territoriale, Angela Roberto, ha ringraziato il Soprintendente, l’architetto Michele Benfari, il tecnico delle pietre, Corrado Capraro, e lo staff di esperti che è intervenuto immediatamente per studiare la sostanza imbrattante e rimuoverla. «Ringraziamo – ha continuato Roberto – anche i numerosi volontari intervenuti: giovani delle città di Porto Empedocle e di Realmonte, del Servizio civile di Realmonte e il Comune stesso, che hanno fatto risplendere la marna bianca. La Sicilia ha dato un grande esempio».

Nella giornata di domenica 9, come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it), il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha fatto il punto degli interventi di ripristino del sito deturpato. «Il materiale rosso sversato – ha detto Musumeci – è riconducibile a ossido di ferro in polvere e questo non ha costituito per fortuna un grosso rischio. Sul posto si sono recati di buon mattino i tecnici del Comune di Realmonte, due funzionari della nostra Soprintendenza e numerosi volontari, che stanno aspirando la polvere, per poi ripulire l’area con l’aiuto di una idropulitrice. Li ringrazio tutti per il generoso atto di civismo e di scrupolosa responsabilità dimostrati».

La “Scala dei Turchi” è un patrimonio geologico di rilevanza mondiale, già ricompreso tra le Zone speciali di conservazione dell’Unione europea. «Archeoclub d’Italia chiederà al pool di legali della propria commissione affari giuridici la possibilità di promuovere la costituzione di parte civile nei confronti dei responsabili di questo atto vandalico» annuncia il presidente nazionale dell’associazione, Rosario Santanastasio.

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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