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Ostia, nata con “pane e lavoro” di Ravenna

Dal 20 novembre all’11 dicembre, a Ostia antica, si celebra il 137° anniversario della bonifica del litorale romano, ricordando il valoroso contributo dei braccianti cooperatori ravennati

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Quando si pensa al Litorale romano, le prime immagini che generalmente affiorano alla mente sono quelle legate al mare, al sole e alla spensieratezza estiva. In pochi però, purtroppo, conoscono la vera storia di Ostia, della sua bonifica. Una storia fatta d’impegno, determinazione e spirito di sacrificio da parte di braccianti cooperatori ravennati che, il 25 novembre del 1884, dalla stazione di Ravenna, al grido di «pane e lavoro», sono giunti nelle campagne romane, caratterizzate da una considerevole incuria, dando vita al grande risanamento idraulico e fondiario dell’Agro romano.

Dal 20 novembre all’11 dicembre, a Ostia antica, si celebra il 137° anniversario della bonifica del litorale romano, ricordando il valoroso contributo dei braccianti cooperatori ravennati. «Questo è un luogo della memoria, anche della cooperazione»a commentato Eugenio Fusignani, presidente di Agci (Associazione generale cooperative italiane) Culturalia e Vicesindaco di Ravenna.

Lo ha detto in occasione della visita al cimitero di Ostia antica, ricordando la tenacia e il valore dei 500 braccianti cooperatori ravennati che, nel XIX secolo, hanno contribuito a bonificare l’Agro romano. Fusignani si è soffermato, in particolare, sulla storia dei cento braccianti morti di malaria, i cui resti riposano nell’ossario. «La loro morte – ha detto – rappresenta il simbolo del sacrificio, del lavoro, che è uno dei tanti principi fondanti della cooperazione. Noi tutti abbiamo il dovere di non dimenticare».

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Diceva Cicerone: “La memoria è tesoro e custode di tutte le cose”. Noi siamo la nostra memoria, la nostra storia – ha aggiunto Fusignani – ed è per questo che io, insieme a Paolo Isaia, presidente della cooperativa “Ricerca del territorio”, di Ostia e a Lorenzo Cottignoli, presidente della Federazione cooperativa della provincia di Ravenna, siamo venuti a commemorare quei lavoratori che hanno dimostrato tempra e attitudine all’impegno, pagando con la loro stessa vita».

«Ravenna – ha continuato Fusignani – è la capitale del mosaico. Il mosaico è la metafora della cooperazione, in cui ogni tessera è indispensabile per la buona riuscita dell’opera. Ringrazio la mosaicista ravennate Anna Fietta, che ha realizzato un bellissimo mosaico in onore dei cooperatori di Ravenna che presto sarà posizionato all’Ecomuseo del Litorale romano. Il nostro settore, Culturalia, non può prescindere da questa storia, che non è soltanto storia di cooperazione ma rappresenta la speranza per tutti quegli uomini che alla fine ottennero pane e lavoro, sintesi di quel grande principio mazziniano, “Capitale e lavoro nelle stesse mani”, che è il motto della nostra Associazione, l’Agci, dalle origini laiche e repubblicane».

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Mascia Garigliano
Mascia Garigliano
Orgogliosamente calabrese, romana d’adozione. Nata nel 1983, giornalista professionista dal 2010. Attualmente sono responsabile ufficio stampa di AGCI (Associazione generale cooperative italiane). La scrittura e la lettura sono il mio pane quotidiano. Ho esperienza come redattrice, addetta stampa, social media manager e organizzatrice di eventi. Adoro viaggiare, fisicamente e con la fantasia. Il tempo libero lo passo a cucinare, nuotare e boxare. Particolare predilezione per i cani, amo la natura e i casolari in campagna, con mare annesso. Un mio motto? “Può cambiare il modo di comunicare ma il giornalismo rimane pur sempre il Quarto potere”.
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