Vito Dell’Aquila conquista l’oro imponendosi per 16-12 sul tunisino Mohamed Khalil Jendoubi nella finale di taekwondo categoria 58 chilogrammi. Per il diciannovenne di Mesagne, approdato all’ultimo atto grazie al nettissimo 29-10 sull’argentino Guzman in semifinale, si tratta di un risultato storico, il più importane conseguito finora in carriera. L’oro olimpico infatti, il primo per l’Italia a Tokyo 2020, supera nettamente per valore e prestigio il titolo europeo ottenuto a Bari nel 2019 e la vittoria al Grand Prix Final di Mosca, successi che avevano permesso al brindisino di presentarsi all’appuntamento olimpico da numero due del mondo.
In finale Dell’Aquila, dall’alto della fiducia maturata nei precedenti incontri, ha fatto valere il suo maggior cinismo quando contava, ovvero nel terzo e decisivo round. Qui, dopo aver lasciato per lunghi tratti del match le redini al rivale tunisino, sotto la spinta del direttore tecnico Molano il classe 2000 si è riavvicinato nel punteggio a Jendoubi fino a superarlo negli ultimissimi secondi disponibili.
Dopo un inizio di finale difficile, con l’azzurro andato sotto di 5 a 0, attorno a metà del secondo round il 20enne lottatore di Mesagne è riuscito a riprendersi e a portarsi a un punto dall’avversario (6-7). L’esperienza del giovane atleta pugliese emerge nel finale. A 1’08” dal termine, Dell’Aquila affonda un colpo da due punti che pareggia sul 10 a 10.
A 13″ dalla fine l’azzurro ha messo a segno un altro kick al corpo da due punti per il primo sorpasso (12-10), due secondi più tardi un altro colpo da due punti per un prezioso 14 a 10. Poi gli attimi finali, ma l’oro era ormai in cassaforte. Il pugliese sui tappeti della Makhuari Messe Hall di Tokyo aveva iniziato il suo cammino verso l’oro olimpico superando l’ungherese Omar Salim 26-13 agli ottavi. Successivamente l’azzurro ha battuto il tailandese Ramnarong Sawekwiharee per 37-17 aprendosi la strada verso la semifinale, in cui ha sconfitto l’argentino Lucas Lautaro Guzman 29-10.
Dell’Aquila, classe 2000, anno in cui il taekwondo ha esordito nel programma olimpico di Sydney, impreziosisce così la sua bacheca personale, in cui trovano posto anche un oro e un bronzo europeo (2019 e 2018) e un bronzo mondiale (2017).
Il taekwondo così, grazie a quest’impresa, torna a dare una medaglia alla rappresentativa azzurra dopo lo “zero” registrato a Rio 2016. Curiosamente, il primo (e ultimo) a conquistare il gradino più alto del podio olimpico nella disciplina era stato a Londra 2012 Carlo Molfetta (oro nei -80 kg), compaesano e “maestro” dello stesso Dell’Aquila.