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Disturbi dell’olfatto e confusione mentale: uno studio sul post-Covid

Pubblicato dalla rivista scientifica Brain Sciences. Ricercatori italiani e Usa: «La confusione potrebbe alterare il ricordo degli odori»

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Un terzo delle persone che sono state affette da covid manifesta perdita dell’olfatto, mentre circa un quarto accusa ancora disturbi olfattivi anche a distanza di un anno dall’infezione. La metà, inoltre, manifesta cefalea e circa sei su dieci confusione mentale. È uno studio italiano a documentare questi dati. L’ha pubblicato la rivista scientifica Brain Sciences. Hanno lavorato alla sperimentazione, che ha coinvolto 152 pazienti, ricercatori di Roma e di Catania in collaborazione con docenti di università degli Stati Uniti. Si tratta del primo studio prospettico al mondo su questo aspetto particolare delle conseguenze della malattia più insidiosa dei nostri giorni.

«L’alterazione dell’olfatto ed il coinvolgimento cognitivo mentale – spiega nell’articolo il professor Angelo Camaioni, Direttore del Dipartimento testa-collo e del reparto di otorinolaringoiatria dell’azienda ospedaliera San Giovanni-Addolorata di Roma – sono caratteristiche comuni della sindrome da Long-Covid. La confusione, spesso descritta come “brain fog”, potrebbe influenzare l’olfatto alterando il ricordo degli odori o attraverso un meccanismo condiviso di neuroinfiammazione».

Allo studio, coordinato da Arianna Di Stadio, professoressa associata di Otorinolaringoiatria all’Università di Catania, insieme al professor Camaioni ha partecipato il dottor Pietro De Luca, otorinolaringoiatra. La ricerca si è avvalsa anche della collaborazione di centri di riferimento nel panorama scientifico internazionale come l’Università del Michigan, con il professor Michael J. Brenner, e la Wayne State University di Detroit, con la professoressa Evanthia Bernitsas. Dallo studio sono stati esclusi pazienti che presentavano alterazioni dell’olfatto, cefalea o disturbi della memoria precedenti all’infezione.

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I pazienti osservati che lamentavano cefalea o confusione mentale, oppure entrambe contemporaneamente, hanno mostrato «un rischio significativamente maggiore», riferisce lo studio, di soffrire di perdita dell’olfatto oppure di affievolimento di questo senso. Nel dettaglio, i risultati chiariscono che ben il 32,8% dei pazienti hanno presentato perdita dell’olfatto, il 16.4% affievolimento, il 6.6% una sua alterazione o la percezione di odori sgradevoli e un altro 32,8% una combinazione di affievolimento ed errata percezione.

Solo il 4,6% ha sofferto esclusivamente di cefalea, mentre l’1,4% di cefalea e di confusione mentale come sintomi d’esordio. In particolare, la cefalea era riportata dal 50% dei pazienti e la confusione mentale dal 56,7%.

Una fase dello studio su una paziente del professor Angelo Camaioni
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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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