Venti anni fa, a Los Angeles, ci lasciava George Harrison. A chi ama la musica sembra ieri, ma sono già quattro lustri senza di lui, classificato all’undicesimo posto nella classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone. Nell’immaginario collettivo è legato a doppio filo alla storia leggendaria dei Beatles, ma è stato anche un artista, uomo di cultura e di umanità straordinario.
È stato grazie al suo impegno, conseguente all’amore per lo studio della cultura indiana, che i Fab Four hanno introdotto nuove sonorità, che hanno contribuito a contraddistinguerli e che, esattamente 50 anni fa, ha potuto vedere la luce un triplo album straordinario, nel quale oltre a lui, sono presenti geniali artisti del calibro di Ringo Starr, Eric Clapton, Bob Dylan, Billy Preston, Ravi Shankar, Leon Russell.
È “The concert for Bangladesh”, ricavato dal concerto di beneficenza tenutosi al Madison Square Garden di New York. Un esempio di come la contaminazione culturale e l’attenzione alle problematiche sociali producano valori che travalicano confini umani e temporali.