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Confial, il sindacato “in rete” si affaccia sul mondo dell’economia 4.0

Primo congresso nazionale online di un sindacato. Domani assise “virtuali” per il nuovo soggetto autonomo: lotta al lavoro irregolare e integrazione con le nuove tecnologie i temi principali del dibattito

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Mentre perdurano sul mondo del lavoro le pesanti conseguenze del lungo periodo della pandemia in corso, sul fronte dell’attività sindacale si affaccia Confial, la Confederazione italiana autonoma lavoratori, che domani esordirà con il suo primo congresso nazionale. Assise “virtuali”, proprio in conseguenza della ancora attuali limitazioni per l’emergenza sanitaria, ma che comunque vedranno online la partecipazione di circa trecento delegarti da tutta Italia. È la prima volta che un sindacato celebra il suo congresso nazionale “in rete”.

Economia 4.0, intelligenza artificiale, lotta serrata al lavoro nero, irregolare, in elusione e soprattutto al caporalato: quella economia sommersa e irregolare «che interessa in Italia circa tre milioni e settecentomila persone e  rappresenta  una fetta importante  del  Pil». Queste le parole d’ordine con le quali il sindacato chiama a raccolta e alla lotta i lavoratori.

«Confial – spiega il segretario generale, Benedetto Di Iacovo, che domani aprirà i lavori – è una organizzazione giovane di recente costituzione, presente in quasi tutte le regioni, e si propone come un sindacato che metta al centro le persone. Ben sapendo che le organizzazioni sociali, e il sindacato in particolare, vivono in un mondo complesso, connesso ed interdipendente. Un mondo dove la relazione interpersonale si integra con le tecniche della conoscenza e la diffusione in rete delle informazioni e le nuove tecnologie».

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Proveniente da una lunga esperienza nella Uil, di cui è stato segretario a Reggio Calabria negli anni Novanta, Di Iacovo ha partecipato alla stesura del Patto d’area che ha permesso l’arrivo a Gioia Tauro dei finanziamenti statali necessari per la nascita e la crescita del porto, ottenendo l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica per il suo impegno sociale.

«L’ampiezza dell’economia “non osservata” – sostiene – vale 211 miliardi di euro l’anno; di questa, quella sommersa vale 191 miliardi e 19 miliardi quella illegale.  Una somma ingente, che vale da sola quando le risorse del Recovery Fund che, ricordo, prendiamo in prestito, mentre azioni concrete di contrasto all’economia sommersa ci consentirebbero questo enorme recupero di gettito».

I lavori congressuali saranno presieduti da Maurizio Ballistreri, professore associato del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina. Tra gli interventi di saluto sono previsti quelli di Giorgio Benvenuto, leader storico della Uil e presidente della Fondazione Buozzi, e di Roberto Di Maulo, vicepresidente della Confederazione europea dei sindacati indipendenti.

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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