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Le strade per l’ambiente

Tutti gli automobilisti sognano di percorrere strade senza buche, meno rumorose e più sicure: sogni che potrebbero diventare realtà con l’impiego di asfalti modificati

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L’attenzione sull’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto è concentrata, nella maggior parte dei casi, solo sugli aspetti nocivi provenienti dall’utilizzo dei combustibili fossili. Ma intorno al mondo della viabilità c’è tutta una serie di componenti e accessori che, in maniera diretta o indiretta, creano danni che potrebbero risultare ancora più gravi dei gas di scarico. Tra quelli che generano maggior impatto ambientale ci sono sicuramente gli pneumatici, indispensabili per circolare ma che con la loro usura disperdono materiale sulle strade e che, a fine vita, costituiscono uno scarto difficilmente riciclabile.

Aggiungendo polverino di gomma da riciclo di pneumatici fuori uso (Pfu) al bitume per asfalti si ottiene una pavimentazione stradale con prestazioni meccaniche migliori rispetto ai bitumi convenzionali: una tecnologia dalle elevate prestazioni con più di 50 anni di esperienze internazionali, dagli Usa alla Svezia fino alla Spagna.

In Italia, grazie al costante impegno di Ecopneus, una società senza scopo di lucro che si occupa di rintracciamento, raccolta, trattamento e recupero di Pfu, questa tecnologia si è consolidata nel tempo. Con il supporto di campagne per diffondere informazioni tecniche e dati scientifici e il contributo del monitoraggio degli interventi effettuati, la stessa promuove l’impegno delle applicazioni della gomma riciclata e la creazione di una cultura del riciclo. Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Piemonte e Sardegna sono le regioni che hanno maggiormente contribuito alla sperimentazione di questo nuovo materiale, realizzando oltre 590 chilometri di strade con asfalto modificato con gomma riciclata da Pfu.

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Tra i principali vantaggi derivanti dall’utilizzo di questo materiale c’è sicuramente la riduzione della rumorosità generata dallo pneumatico nel contatto con l’asfalto. Progettando opportunamente le miscele bituminose è possibile ottenere un asfalto in grado di ridurre il rumore fino a 7 decibel: un aspetto importante, dato che un quinto della popolazione europea è esposta a livelli di rumore eccessivo e che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’inquinamento acustico causa oltre 10.000 morti premature l’anno.

Altro importante vantaggio è la maggiore durata degli asfalti modificati, confermata da vari test effettuati su importanti snodi della viabilità italiani: dopo sei anni dalla realizzazione, la pavimentazione presentava una struttura ancora perfetta nonostante il dimezzamento dello spessore rispetto al progetto iniziale, senza la necessità di interventi di manutenzione di alcun genere. Grazie alle maggiori prestazioni di questo tipo di asfalto modificato con l’aggiunta di gomma è stato possibile ridurre lo spessore complessivo da 25 a 15 centimetri, con un notevole risparmio di materiali, energia, tempo e risorse. E l’ambiente ringrazia.

Grazie all’utilizzo di materie prime seconde, polverino di gomma e fresato di asfalto, si è evitata l’emissione di 40 tonnellate di CO2 e la riduzione dei consumi energetici di 70.000 KWh, un risparmio equivalente ai consumi mensili di 300 famiglie. E l’ambiente ringrazia.

Nuovi test vedranno la realizzazione di 4.000 metri sperimentali con 12 differenti miscele di conglomerato bituminoso, che impiegheranno 24.000 chilogrammi di gomma riciclata e il 30/50% di asfalto riciclato. Prodotte e posate con la tecnologia denominata warm, ossia a temperature inferiori di 30-40 gradi rispetto ai tradizionali asfalti, abbasseranno fino al 30% l’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici. E l’ambiente ringrazia.

La maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe comporta una riduzione degli interventi di manutenzione, che comportano significativi risparmi economici e inconvenienti derivanti dai cantieri stradali. E gli automobilisti ringraziano.

Grazie all’aderenza migliorata, al drenaggio dell’acqua in caso di pioggia ed al miglioramento della visibilità, questo materiale offre maggiore sicurezza grazie alla riduzione di incidenti e aumento del comfort. E tutti ringraziano.

Strade più silenziose, sicure, performanti e che aiutano l’ambiente riducendo l’impatto delle attività di costruzione e manutenzione. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una crescente presa di coscienza dei cambiamenti climatici in corso e a politiche volte ad improntare la crescita della nostra civiltà verso uno sviluppo sostenibile e anche il mondo delle costruzioni stradali non sfugge a questa tendenza: minimizzare il consumo di materie prime naturali, ridurre le temperature di produzione e stesa dei conglomerati bituminosi, contenere le emissioni in atmosfera, limitare le emissioni acustiche e prevedere il riutilizzo a fine vita dei materiali utilizzati, tutto ciò, garantendo alte prestazioni meccaniche.

Quando a una innovazione viene riconosciuto un valore tecnologico e ambientale con benefici concreti, la sua diffusione dovrebbe essere rapida e senza soste. La rete stradale italiana ha una lunghezza di 837.493 chilometri, a cui bisogna aggiungere altri 6.757 chilometri della rete autostradale: una mole enorme di asfalto.

Un investimento per il futuro finalizzato a migliorare la qualità della vita e la sicurezza degli automobilisti e dei cittadini, senza dimenticare l’alto valore ambientale dell’impiego di una risorsa derivata dal riciclo di pneumatici dismessi: scelte responsabili e vantaggiose che contribuiscono alla creazione di una società fondata sul riciclo che possa accelerare il percorso del Paese verso l’economia circolare.

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Matteo Lai
Matteo Lai
Naturalista, subacqueo, velista ed esperto di educazione ambientale: il mare è la sua passione. Da qualche anno collabora con una società che si occupa di turismo scolastico dove si occupa di educazione ambientale e vela puntando sempre la sua attenzione sui temi della tutela ambientale e della natura. Con la fondazione di One World ha un obiettivo molto semplice: sensibilizzare i cittadini sul valore della tutela ambientale. One World, che ha sede ad Andria (BT), è un’associazione no profit per la tutela ambientale, nata dal desiderio di smuovere la coscienza sociale al fine di radicare nuovi valori ed innescare, così, un circolo virtuoso di comportamenti eco–friendly consapevoli. Tutte le attività che l’associazione One World promuove hanno sempre una valenza educativa finalizzata alla diffusione di una maggiore conoscenza, sensibilizzazione e rispetto dell’ambiente.
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