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Rieti: convegno sulla Cascata delle Marmore apre la stagione del Simbas

Il Sistema territoriale integrato di Sabina e Cicolano si è aperto anche fuori dal Lazio. Raccoglie ora 26 strutture, tra pubbliche e private

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Con l’evento “La storia della Cascata delle Marmore come non è stata mai vista prima”, nella sezione archeologica del Museo civico di Rieti si è aperta la nuova stagione del Simbas (Sistema territoriale integrato di musei, biblioteche, archivi della Sabina e del Cicolano), dedicata al tema “Intorno al fuoco”. Relatori sono stati Alessandro Capati e Francesco Fioretti.

La stagione prevede, all’interno di una ricca programmazione, la presentazione di tutte le strutture per la sezione Luoghi, storie e personaggi. La vera novità dell’edizione 2024 è nel nuovo assetto territoriale: il Sistema, grazie a recenti adesioni, si è ingrandito in maniera considerevole. Nato nel 2016, vede oggi la presenza di ben 26 realtà, tra strutture pubbliche e private.

Tra i nuovi ingressi, il Museo dell’olio della Sabina di Castelnuovo di Farfa, Hydra, Museo multimediale della Cascata delle Marmore, il Museo diffuso delle tradizioni contadine di Posticciola, il Museo benedettino di Santa Caterina D’Alessandria a Cittaducale, la biblioteca di Colle di Tora, il Museo archeologico di Monterotondo, il Museo degli alpini di Antrodoco, il Museo della bottega del Cerchiaro di Marcetelli, lArchivio Dohrn della Riserva dei laghi Lungo e Ripasottile e quello di Leonessa, Fara Sabina con il Musaf e infine Salisano con il Museo archeologico Lello D’Attilia.

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Un sistema imponente, in grado di diffondere cultura in tutta l’area della Sabina storica con un obiettivo importante: diventare una sorta di laboratorio ante litteram in vista della partecipazione alle progettualità dell’aquilano, legate alla assegnazione all’Aquila del titolo di Capitale della cultura 2026.

«È stato fatto un grosso salto di qualità – ha affermato Letizia Rosati, assessora alla cultura del Comune di Rieti, nel corso della presentazione del calendario 2024 – con l’ultimo programma premiato dalla Regione Lazio e che ha visto un notevole allargamento della rete: 26 realtà iniziano ad essere un numero significativo. La sfida sarà quella di cominciare ad ottimizzare la rete in previsione degli eventi aquilani del 2026. All’interno del dossier premiato per L’Aquila esistono già due protocolli d’intesa che vedranno protagonista il nostro territorio, Rieti e provincia: dunque anche le strutture del Simbas. Sono stati inseriti temi comuni puntando sull’affinità culturale, dagli itinerari che valorizzano il tema del sacro (a partire dal Ver Sacrum, pratica degli antichi sabini) ad argomenti di contemporaneità, quali la valorizzazione di personalità (Strampelli/Battisti ed altre di spessore), o legati al sociale (tra cui lo spopolamento e la perdita dei giovani). Alla luce di questa grande opportunità, l’invito che rivolgo ai titolari delle strutture è di concepire il Simbas come una palestra, in vista del 2026, per programmare qualcosa di bello, forte, appetibile».

«Il pezzo che mancava era proprio l’aquilano – ha precisato l’archeologo e coordinatore scientifico del Sistema, Carlo Virili – quale aspetto unificante culturale tra Rieti, la Sabina e L’Aquila. Costruire pacchetti territoriali omogenei e coordinarli in questo Centro sarà la vera sfida». Una sfida che ha motivato anche l’allargamento del Sistema fuori regione.

«Il nuovo assetto supera i limiti geografici – ha sottolineato la direttrice, Francesca Lezzi –  con la presenza di alcune realtà fuori regione, ma accomunate da una matrice culturale e storica. Il Simbas, da palestra per progetti futuri di spessore, di fatto rappresenta anche una opportunità per le realtà più piccole periferiche e uno stimolo per le stesse nel raggiungere gli standard ottimali per un loro riconoscimento».

La programmazione 2024 si articolerà intorno a tre azioni: la fruizione e promozione dei servizi culturali, il rafforzamento della identità del Sistema, la costruzione di una rete virtuosa. Moltissimi gli eventi in calendario: dalla presentazione di ogni struttura (voluta dalla direttrice Francesca Lezzi), all’organizzazione di visite guidate nei vari presidi, ai laboratori didattici, alle conferenze a tema fuoco, a corsi di formazione.   

Per aggiornamenti sul programma è possibile consultare il sito www.simbas.it

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Maria Grazia Di Mario
Maria Grazia Di Mariohttps://www.thefilmseeker.it
Laureata in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma, è giornalista professionista, poetessa, saggista, editrice, operatrice culturale. Tra i giornali e le emittenti con cui ha lavorato: Il Messaggero, Avvenire, Paese Sera, L'Umanità, Radiocorriere Tv, Canale 5, l'Avanti, La voce di New York, Cinecorriere. Attualmente dirige la Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario, per la quale organizza numerosi eventi non profit, e tre testate giornalistiche da lei fondate: Sabina, www.sabinamagazine.it, www.thefilmseeker.it. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio nazionale Anco Marzio con il libro di poesie “Cabricia il serpente”; è stata finalista del IX Premio Carver per la saggistica con il libro “Alberto Moravia il profeta indifferente”, per il quale ha vinto il 2° premio Nabokov; ha vinto il 2° Premio ArgenPic con il romanzo “La donna senza testa”; ha vinto il 1° premio mondiale Golden Aster Book con “La donna senza testa”.
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