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Il paesaggio: il palcoscenico delle vicende umane di ieri, oggi e domani

Al Castello Orsini di Morlupo (Roma), sabato 23 alle 17.30, la presentazione del saggio di Sergio Battista “L’uomo, il tempo e il paesaggio”

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Sabato 23 marzo alle 17.30 nella Sala studio d’arte Giovanni Cavallaro del Castello Orsini, a Morlupo (Roma), avrà luogo la presentazione editoriale del volume di Sergio Battista dal titolo L’uomo, il tempo e il paesaggio, edito dalla casa editrice romana ChiPiùNeArt. La serata sarà introdotta da Danilo Micheli di Morlupo cultura e moderata dal giornalista Marco Rho.

Insieme all’autore interverrà, in videocollegamento, il filosofo Sergio Givone. L’incontro sarà intercalato dalle performance musicali dell’arpista Ornella Bartolozzi e del chitarrista Luca Pugliese. L’evento sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina di Morlupo cultura.

Il saggio pone al centro del suo interesse il rapporto tra uomo, tempo e paesaggio. «Intravedere le relazioni intrinseche tra questi elementi – afferma l’autore – è una buona pratica che tutti dovrebbero esercitare, poiché il paesaggio non è solo il panorama riprodotto sulle cartoline, ma assume soprattutto ai nostri giorni, oltre ad un significato estetico, un’importante valenza etica, assumendo in sé la funzione di palcoscenico nel quale si svolgono le azioni umane; istanze, queste, che possono essere condizionate dalla realtà paesaggistica e che a loro volta possono modificarla. Come in teatro cambia il fondale ad ogni atto, così, nella nostra realtà, scelte particolari conducono a modifiche ambientali che possono condizionare i comportamenti umani».

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Partendo da tali premesse, Battista porge al lettore suggestioni e indicazioni con l’intento di metterlo in condizione di poter leggere il paesaggio in maniera proficua e sensibile, cercando di far comprendere come esso sia qualcosa che si rivolge non solo al fruitore del presente, ma, al contrario, sia identificativo di un passato che lo connota, come anche sia proiettato costantemente in un futuro che rivela le intenzioni di chi lo progetta.

Attraverso la presentazione di brevi capitoli accompagnati da una galleria fotografica ragionata, il libro rivolge uno sguardo critico non solo all’oggetto specifico, ma ai diversi mezzi e linguaggi che nel corso dei decenni hanno contribuito a fare del paesaggio un’esperienza che può realizzarsi anche in differita. Ciò è vero soprattutto nei nostri giorni, caratterizzati dal predominio dell’uso dei social network, dove l’immagine diviene foriera di verità e grande edificatrice di immaginari.

Oltre a capitoli che evocano storie e suggestioni con l’intenzione di scrutare da diverse angolazioni la relazione esistente da sempre tra Uomo, Tempo e Paesaggio, vi sono momenti dedicati alle modalità nelle quali gli strumenti della riproduzione visuale – quali la pittura, la fotografia e il cinema documentario del XX secolo – sono divenuti nel corso degli anni veri e propri strumenti di conoscenza.

Il volume si presenta infatti diviso in due parti: nella prima, Le parole, vengono date suggestive e approfondite letture del rapporto tra uomo e paesaggio seguendo anche le teorie di eminenti studiosi della materia; nella seconda, Le immagini,  vengono mostrate invece fotografie realizzate dell’autore stesso con funzione di ulteriore analisi e di supporto ai testi.

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Raffaele Dicembrino
Raffaele Dicembrino
Giornalista professionista, ho iniziato la mia carriera come collaboratore de Il Tempo quotidiano ed in televisione su varie emittenti private. Nell'amore per questa professione e con il "vizio" di raccontare sempre la verità ho diretto radiogiornali e redazioni giornalistiche di televisioni locali. Molteplici gli articoli firmati su numerose testate giornalistiche nazionali e locali. Ho anche lavorato da ufficio stampa per politici e personaggi del mondo della cultura. Attualmente mi occupo principalmente di sport, spettacolo e di quanto avviene in Vaticano. Il mio motto? “Il vero dono non è la libertà ma come te ne servi”.
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