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Caro Leclerc, la sfortuna non esiste

Poche vittorie in F. 1 e molti guai nonostante il talento. Ferrari diceva: «La sfortuna non esiste: c'è solo l'incapacità di fare o prevedere»

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Fenomenale sul giro secco, costante nel passo gara, ma soprattutto grande agitatore di folle. Questo è Charles Leclerc, uno che ha tutte le carte in regola per giocarsela a parità di macchina con il dominatore assoluto di quest’anno, Max Verstappen. Solo che non ne ha mai avuto l’opportunità. O almeno, nelle pochissime gare in cui il suo materiale tecnico era pari o superiore a quello di Max il suo talento è sbocciato. Finché la “sfortuna” non si è messa di traverso. Ma davvero si può parlare di mala sorte? Lo stesso Enzo Ferrari disse qualcosa che ci servirà più avanti.

Un dato che più di tutti ci illustra la carriera di Leclerc è il seguente: 22 pole position conquistate in Ferrari, terzo di tutti i tempi in questa classifica, ad una sola pole di distanza da Niki Lauda e dietro al “Kaiser” Michael Schumacher, a fronte di sole 5 vittorie. Una statistica che ha dell’incredibile, ma va contestualizzata. Andiamo quindi a ripercorrere tutte le traversie di Charles in Ferrari.

Prima partenza al palo in carriera e prima delusione. L’anno è il 2019 e la gara si disputa in Bahrein, una delle sue piste predilette. Il ritmo del 22enne monegasco è decisamente migliore di tutti, anche delle fortissime Mercedes, tanto che riesce a guadagnare ben 10 secondi prima del fattaccio. Intorno ai tre quarti di gara, sul suo motore Ferrari si rompe la parte ibrida ed in rettilineo non va oltre i 250 km/h: Hamilton e Bottas lo passano agevolmente e si deve accontentare “solo” del terzo posto. La delusione è tanta, ma se queste sono le premesse, di occasioni per rifarsi ce ne saranno.

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Leclerc ancora non sa che si dovrà abituare. Dopo aver perso in pista il duello con Verstappen in Austria, tramuta in vittorie le pole in Belgio e, soprattutto, a Monza, per quella che lui definisce «la più grande gioia della sua carriera».

A Singapore ennesima pole position, ma torna la delusione: la squadra fa rientrare ai box Vettel prima di Charles che viene superato, dovendosi accontentare del secondo posto, dietro al suo compagno. In Russia, altro primo posto in qualifica, altra mancata vittoria, stavolta per “colpa” proprio di Vettel che si ritira, fa uscire la Safety Car in pista e vanifica la strategia di Leclerc in favore delle Mercedes. In Messico arriva una quarta posizione per pura mancanza di passo ed il 2019 va in archivio. Il monegasco ha ormai conquistato il cuore dei tifosi Ferrari e non, grazie alla sua spettacolare guida in qualifica e al suo viso pulito, in affascinante antitesi con le acrobazie compiute in macchina.

Un anno e mezzo di digiuno e Leclerc, con una macchina inferiore, conquista la pole position della sua gara di casa, il Gp di Monaco 2021. Durante il suo ultimo tentativo, però, sbatte alla curva delle piscine e rischia di compromettere il cambio della sua Ferrari. La domenica esce dai box per schierarsi e l’incubo diventa realtà: il cambio è inutilizzabile e Charles non può partire.

Si ripete alla gara successiva, in Azerbaigian, ma la sua macchina è troppo lenta rispetto alla concorrenza. Arriva il 2022: sia in Bahrein sia in Australia la Rossa vola e Leclerc ne è grande interprete. Due su due. A Miami va in crisi di gomme e viene battuto da Verstappen; poi arrivano ben 4 cocenti delusioni consecutive. La prima in Spagna, quando domina la gara ma viene tradito dal motore della sua Ferrari. Il nefasto rituale si ripete in Azerbaigian. Le sue speranze di lottare per il mondiale vanno in fumo insieme ai suoi motori.

A Montecarlo la strategia del muretto Ferrari gli rovina la gioia della prima vittoria in casa, mentre in Francia un suo errore lo elimina dalla corsa mentre era facilmente in testa. Sia a Monza sia a Singapore, Leclerc non ha il ritmo per la vittoria e si chiude un 2022 di illusione e di violento ritorno alla realtà.

Nel 2023, con una macchina nettamente inferiore alla concorrenza, il suo talento gli permette di conquistare 4 pole position: in Azerbaigian, in Belgio, ad Austin e a Città del Messico. Nessuna di queste è stata convertita in vittoria. L’ultimo episodio negativo per Charles è quello di domenica quando, sul circuito brasiliano di Interlagos, è stato costretto a parcheggiare la sua macchina durante il giro di riscaldamento per un problema idraulico: sarebbe partito secondo e avrebbe potuto fare una bella gara con le gomme morbide nuove.

Un emozionante peccato. Ecco come si può riassumere, finora, la carriera di Charles Leclerc. È come se la sua storia in Formula 1 fosse una continua suspense che aumenta di anno in anno per arrivare, chissà, al tanto agognato e sofferto successo. I tifosi ci credono così come il monegasco, nonostante i tanti errori effettuati dalla sua squadra e i pochi suoi.

I guasti, come quello visto domenica in Brasile, non sono frutto della sfortuna ma solo di un lavoro che si sarebbe dovuto svolgere meglio. Stesso discorso vale per gli errori di guida. Ecco perché ci arriva in aiuto il fondatore stesso della Scuderia, il “Drake” Enzo Ferrari che era solito dire «la sfortuna non esiste, esiste solo l’incapacità dell’uomo di fare o prevedere». Caro Charles, una visita a Lourdes, servirebbe a ben poco. E se anche RyanAir ci gioca su, l’importante è tenere duro e avere fiducia che la redenzione arriverà.

©Scuderia Ferrari Formula 1
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Edoardo Sanfilippo
Edoardo Sanfilippo
Laureato magistrale in media, comunicazione digitale e giornalismo. Ricopro il ruolo di media analyst a Data Stampa. Le mie passioni? Lo sport, in particolare le quattro ruote, la politica e la scrittura. Adoro curiosare e sapere di più su tutti gli aspetti della società.
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