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Frosinone: polemiche su senso unico e piste ciclabili, ma ambientalisti soddisfatti

Proteste sui social e in città, ma per le associazioni sono provvedimenti inevitabili: «Capoluogo nella morsa di traffico e polveri sottili»

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La viabilità di Frosinone sta vivendo un cambiamento epocale. Prima d’ora, senza contare qualche rotatoria, non erano stati modificati così radicalmente i flussi di traffico e, soprattutto, non erano apparse le corsie ciclabili proprio nel centro cittadino. Ora invece ecco che lungo via Marittima e in via Don Minzoni sono stati realizzati dei percorsi dedicati esclusivamente alle biciclette e introdotto un senso unico dalla rotatoria del Parco Matusa fino al quartiere Scalo. Senso unico che proseguirà nella direzione opposta lungo via Puccini, via Fontana Unica e via Mola Vecchia fino a chiudere questo grande anello in cui sia macchine che bici potranno transitare in un solo verso. 

Il provvedimento ha scatenato consensi, ma anche proteste da parte dei residenti e dei commercianti coinvolti. I primi si sono visti sottrarre posti auto e i secondi lamentano incassi minori. Ma per una città che svetta nelle classifiche per polveri sottili ed è in preda al caos motoristico, probabilmente non c’erano altre soluzioni che adeguarsi finalmente agli standard europei di vivibilità e mobilità ecologica, come ha ritenuto opportuno fare l’amministrazione comunale appena insediatasi e guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli. 

Mentre infuriano le polemiche e vivaci scambi di opinioni anche sui social, le associazioni ambientalistiche accolgono con favore questa rivoluzione negli spostamenti urbani.

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Il cartello che annuncia l’avvio dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile lungo via Marittima

«Ci rivolgiamo a tutti i cittadini di Frosinone e a quelle categorie particolarmente interessate dalle politiche di cambiamento messe in pratica dalle amministrazioni comunali – interviene la Fiab Frosinone-Su2Ruote Aps, associazione di promozione sociale aderente alla Federazione italiana ambiente e bicicletta – per sottolineare che l’eventuale disagio momentaneo rappresenta in prospettiva un vantaggio per l’intera collettività, potendo in seguito vivere in una città più ordinata, sicura e più pulita, attraverso una mobilità virtuosa che non sia l’attuale caos senza regole. Ma tale obiettivo potrà essere centrato solo se questa rivoluzione sarà accompagnata da politiche specifiche e non eludibili».

«Prima di tutto – continua l’associazione – occorre migliorare il contesto in cui ci si muove e i servizi attraverso controlli frequenti e costanti per il rispetto del codice della strada (sosta selvaggia, guida con il telefonino, velocità eccessiva); fondamentale potenziare i servizi pubblici alternativi alle auto (navette, ascensore inclinato); quindi calmierare la velocità (zona 30 nelle aree Ztl); realizzare parcheggi di scambio e piste o corsie ciclabili. È bene precisare che solo in presenza di tutte queste misure, applicate contestualmente, sarà possibile ridurre il numero delle auto presenti in città e, conseguentemente, le piste ciclabili avranno una effettiva utilità e saranno frequentate. Anche gli automobilisti avranno opportunità maggiori di lasciare la macchina per prendere mezzi alternativi».

Anche Legambiente Frosinone – Circolo Il Cigno ha preso posizione incoraggiando le azioni dell’amministrazione comunale. «Con l’apertura della pista dallo Scalo al Casaleno – ha commentato il presidente, Stefano Ceccarelli – e soprattutto con il costruendo percorso per le due ruote lungo via Don Minzoni e via Marittima, il capoluogo comincia a dotarsi di veri itinerari ciclabili protetti lungo le tratte chiave della mobilità cittadina. Di fronte alle inevitabili resistenze verso questo cambio di passo, tanto atteso dal mondo ambientalista e dagli appassionati delle due ruote, l’amministrazione comunale è dunque chiamata non solo a non arretrare di un millimetro, ma anzi a proseguire con decisione verso il completamento della rete ciclabile nella parte bassa della città. In particolare, è ora di fondamentale importanza il prolungamento fino a De Matthaeis della ciclabile che dallo Scalo attraversa via Marittima fermandosi per ora al Matusa, mentre andranno in aggiunta implementati con percorsi protetti gli assi nodali di via Tiburtina e via Marco Tullio Cicerone».

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