La Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma ospita a febbraio una monumentale e singolare scultura di Daniele Sigalot, ideata e realizzata per rappresentare tutte le idee sbagliate che l’artista ha collezionato lungo la sua vita. L’opera, esposta per la prima volta dopo la sua recente creazione, misura oltre due metri e mezzo di diametro e pesa oltre cinquecento chili. Il suo titolo è “Master of Mistakes” e conferma l’interesse che Sigalot nutre verso gli ossimori.
Apparentemente fragile e cartacea, ha in realtà una natura solida e metallica e, di fatto, rappresenta un paradosso estetico che si estende al concettuale, visto che la natura errata di queste idee è negata dalla loro presenza all’interno di un museo di prestigio mondiale, dove le è stato dedicato uno spazio adiacente al Salone Centrale, in cui è ospitata la mostra del maestro Ettore Spalletti.
Migliaia di “fogli” accartocciati formano una gigantesca sfera, alta poco meno di tre metri, con cui Sigalot ha voluto rappresentare le idee destinate al cestino che – secondo l’autore romano – unendosi, trovano una via di fuga dal loro inevitabile destino e, invece che nella raccolta differenziata, possono finire esposte in uno dei musei più importanti d’Italia.
Realizzata da Sigalot grazie alla collaborazione della Wem, Empowering Art Platform di Marco Bragaglia, l’esposizione rappresenta un autentico processo creativo che, dietro un apparente ensemble di fogli cartacei, leggero ed effimero, svela e comunica quel peso irriverente celato dietro ogni grande fatica umana, riuscendo a trasformare il concetto di “sbaglio” in un’opera ad alto impatto sensoriale.