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Il web inquinante

L’inquinamento causato da internet è un problema reale, preso in considerazione solo da poco tempo. La Rete virtuale, che sembra non avere ripercussioni sull’ambiente, in realtà comporta dispendi energetici notevoli che hanno effetti sul pianeta intero

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Nel mondo il numero di utenti internet è di 4,4 miliardi con un tempo di permanenza online che mediamente si aggira intorno alle 6 ore giornaliere. Continuamente si evolve anche il modo di usare internet con i telefoni cellulari che rappresentano una quota sempre maggiore delle attività online: ma cosa fanno effettivamente gli utilizzatori del web?

La maggior parte del tempo lo trascorrono su Google, che domina la classifica dei siti più visitati; segue YouTube e Facebook è al terzo posto. Tutti usufruiscono della Rete e nessuno può farne più a meno: attività lavorative, shopping, chiacchiere, sono tante le operazioni quotidiane diventate comuni.

Ma tutto questo ha un impatto ambientale considerevole: l’inquinamento causato da internet è un problema reale, preso in considerazione solo da poco tempo. La Rete virtuale, che sembra non avere ripercussioni sull’ambiente, in realtà comporta dispendi energetici notevoli che hanno effetti sul pianeta intero.

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I pericoli per l’ambiente cominciano dal processo di produzione dei dispositivi che utilizziamo ogni giorno, come computer o smartphone, contengono materiali chiamati terre rare che necessitano di un’estrazione ad alte emissioni di gas climalteranti. I dispositivi portatili sono i più inquinanti perché consumano molta energia, dovendo essere ricaricati molto spesso e perché hanno vita breve.

Se da un lato il continuo progresso aiuta a trovare soluzioni che consumano di meno e offrono prestazioni migliori, dall’altro questo continuo sviluppo genera un accumulo di rifiuti tecnologici che diventano pericolosi se non smaltiti correttamente: è fondamentale sensibilizzare uno smaltimento corretto dei rifiuti tecnologici in modo da poter ricavare nuove risorse.

Siamo cresciuti pensando che la versione online di qualsiasi cosa fosse migliore, più ecosostenibile e responsabile: meglio un ordine su internet, meglio un’e-mail di una lettera! È vero solo in parte perché, purtroppo, la Rete non si crea dal nulla: l’inquinamento digitale è un fenomeno tanto reale quanto devastante. Tutto è legato ai dati consumati sul web: maggiore è la richiesta di dati, maggiore è il consumo energetico di server e dispositivi, maggiore è l’inquinamento. Oltre all’energia elettrica per le operazioni di calcolo, i server devono essere anche raffreddati aumentando ulteriormente l’impatto ambientale. Grandi società si stanno impegnando a diminuire i loro consumi usando energie rinnovabili tipo Apple, Microsoft e Facebook, ma la strada è ancora lunga.

Per dare un’idea dei reali consumi di internet basti pensare che l’invio di una e-mail con allegato consuma quanto una lampadina accesa per due ore; guardare un video di un’ora è pari al consumo annuale di un frigorifero; guardare un video in HD di 10 minuti equivale a utilizzare un forno elettrico a piena potenza per 5 minuti: se fosse un Paese sarebbe il sesto consumatore di energia a livello mondiale.

Come contribuire, tutti noi, a ridurre questo impatto ambientale?

Si potrebbe cominciare con il cancellare e annullare l’iscrizione a spam e newsletter indesiderate e che quindi non apriremo mai. Cancellare le app che non utilizziamo e chiudere tutte le finestre web che non stiamo usando. Limitare le ricerche online a quelle strettamente necessarie: ogni secondo Google elabora 47mila richieste da parte degli utenti producendo qualcosa come 500 kg di emissioni di CO2. Preferire i pc portatili a quelli fissi che consumano un quinto. Scollegare i dispositivi quando la ricarica è completa perché lasciarlo collegato consuma molta più energia. Smaltire correttamente i vecchi dispostivi elettronici.

Risparmiare energia sarà cruciale nei prossimi decenni e per diminuire i consumi occorre ripensare anche le nostre abitudini digitali ciò significa ricordare al mondo che la salvezza del pianeta passa anche attraverso un cambiamento dei nostri comportamenti.

L’inquinamento causato da internet è un problema che non deve essere sottovalutato perché fino a quando le energie rinnovabili non garantiranno il soddisfacimento completo del fabbisogno mondiale, l’impatto sul pianeta del web sarà ancora più significativo ma ciò non significa, però, che sia necessariamente meglio tornare a carta e penna!

Riflettiamoci!

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Matteo Lai
Matteo Lai
Naturalista, subacqueo, velista ed esperto di educazione ambientale: il mare è la sua passione. Da qualche anno collabora con una società che si occupa di turismo scolastico dove si occupa di educazione ambientale e vela puntando sempre la sua attenzione sui temi della tutela ambientale e della natura. Con la fondazione di One World ha un obiettivo molto semplice: sensibilizzare i cittadini sul valore della tutela ambientale. One World, che ha sede ad Andria (BT), è un’associazione no profit per la tutela ambientale, nata dal desiderio di smuovere la coscienza sociale al fine di radicare nuovi valori ed innescare, così, un circolo virtuoso di comportamenti eco–friendly consapevoli. Tutte le attività che l’associazione One World promuove hanno sempre una valenza educativa finalizzata alla diffusione di una maggiore conoscenza, sensibilizzazione e rispetto dell’ambiente.
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