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Albano Laziale: una serata per raccontare storie di donne che hanno fatto la Storia

Personaggi che hanno segnato i loro tempi nei libri di Daniela Musini: un'iniziativa del Comune per la Giornata contro la violenza di genere

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Storie di donne che hanno fatto la Storia. Con la S rigorosamente maiuscola a testimoniare il valore del loro apporto all’evolversi delle vicende umane. Donne che spesso non sono state ricordate per ciò che hanno dato all’umanità. Donne talvolta vittime di violenza, fisica o psicologica. Se ne è parlato mercoledì 27 nel Museo civico di Albano Laziale, nell’ambito della settimana di iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne organizzata dal Comune della città dei Castelli Romani.

L’incontro è stato organizzato dall’assessora comunale alle Pari opportunità, Enrica Cammarano, curatrice della settimana di iniziative, ed è stato condotto dal giornalista Massimo Marciano, direttore di Metropoli.Online e di OpenChannelTv.it, insieme a Cinzia Lissa, presidente dell’International Inner Wheel cittadino.

Protagonista dell’incontro Daniela Musini che, unendo alle sue qualità di scrittrice e giornalista la sua sensibilità di musicista e attrice, ha emozionato la folta platea portando “sul palcoscenico” della serata il suo racconto di alcune delle storie che racconta nei suoi libri: la trilogia “Le magnifiche”, “Le indomabili”, “Le incantatrici” (33 profili in ognuno dei tre volumi, per un totale di 99 profili di donne protagoniste nella storia dell’umanità) e la sua ultima opera, “Vite incendiarie”.

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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