Missione compiuta: la temibile Georgia, che da sempre reclama un posto al sole nel rugby che conta proprio al posto dell’Italia, è stata ricacciata indietro. Allo stadio Marassi di Genova, gli Azzurri hanno battuto i rivali col risultato di 20-17, che già dice tanto sulle difficoltà incontrate dai nostri sul campo.
Dopo una prestazione così così contro un’Argentina comunque superiore nella prima giornata di Autumn Nations Series, è arrivata una risposta almeno nel risultato; ma dal punto di vista della qualità del rugby espresso siamo ancora molto lontani dai giorni migliori. Il risultato era sì importante, ma anche dare un segnale nel gioco sarebbe stato fondamentale: questo segnale non è arrivato.
Nel primo tempo, infatti, gli Azzurri mostrano tutto quello che non avrebbero dovuto fare contro una Georgia organizzatissima difensivamente e che ha sfruttato ogni occasione per fare male. Solo due calci per gli Azzurri, mentre gli ospiti si prendono due mete trasformate e una punizione, per un parziale 6-17 all’intervallo.
Sembra essere una bruttissima giornata per l’Italia, anche se poi i georgiani calano vistosamente dal punto di vista fisico, accusando una miriade di crampi muscolari. Gli Azzurri ne approfittano, prima mettendo a referto una meta di punizione dopo una buona azione di sfondamento prolungata, poi arriva la marcatura di Alessandro Fusco al 64′ che fissa sul 20-17 il risultato. Nel finale, poi, l’Italia non riesce a incidere, mantenendo una percentuale di errore alta nell’handling, soprattutto nei 22 metri avversari.
C’è da sorridere per il ritorno alla vittoria, un po’ meno per come è arrivata. Specie se ci si volta indietro a 9 mesi fa, quando si diceva che finalmente il rugby italiano aveva completato il tanto agognato salto di qualità. Un’opinione quanto mai avventata e che, con la partita contro la Georgia, dimostra che questo processo di crescita è ancora ben lungi dall’essere concluso. Senza dimenticare che sabato sera a Torino arrivano gli All Blacks.