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Roma ricorda De Gasperi a 70 anni dalla morte: ripristinato il monumento

Domani l'anniversario della scomparsa. Il monumento è opera di Maria Dompè e ricorda una vallata del Trentino, terra d'origine dello statista

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In occasione dei settant’anni della morte dello statista Alcide De Gasperi, avvenuta il 19 agosto 1954, la Sovrintendenza Capitolina, con il supporto della società Zétema progetto cultura srl, ha provveduto alla pulitura delle lastre in bronzo del monumento situato in via delle Fornaci, opera dell’artista Maria Dompè realizzata dalla Fonderia artistica versiliese, mentre l’ufficio tecnico del Municipio XIII è intervenuto sulla parte verde del monumento, sostituendo il manto erboso. Con l’occasione è stata anche pulita e rubricata la stele metallica, sulla quale un QR code rimanda a contenuti di approfondimento.

«Un intervento doveroso – ha detto l’assessore alla cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – per ricordare un uomo politico e statista del calibro di Alcide De Gasperi a settant’anni dalla sua scomparsa. Desidero ringraziare tutti gli uffici comunali e municipali coinvolti per il loro impegno».

L’idea di commemorare Alcide De Gasperi con un monumento in via delle Fornaci (nei pressi della casa in cui il politico aveva abitato nel periodo postbellico) risale al 2004, quando in occasione del cinquantenario della scomparsa il Comune di Roma affidò il compito all’artista Maria Dompè.

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L’autrice, non nuova alle contaminazioni fra arte, città e natura, ha ideato un singolare intervento di arte ambientale, riproducendo una vallata del Trentino, terra natale di De Gasperi. Sul rivestimento perimetrale del monumento corre senza soluzione di continuità la citazione di un pensiero di De Gasperi sull’Europa: «L’uomo europeo deve accettare le esperienze degli altri deve imparare a vivere in una comunità più grande dove saprà difendere la propria ma anche l’altrui libertà. Saranno la tolleranza e la fraternità che tradotte in opere di giustizia e di pace sul piano sociale e internazionale ci daranno la patente di cittadini d’Europa. L’amore si chiama socialmente fraternità ed esige lo spirito di sacrificio nel servizio della comunità».

Nell’identificare lo spazio urbano con quello biografico di De Gasperi, Maria Dompè crea un’opera altamente simbolica, che trasporta idealmente nella capitale un frammento della sua amata terra d’origine e afferma al contempo la sua visione di Europa.

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