Contro la congiura del silenzio sul genocidio del popolo palestinese, la mattanza dei giornalisti a Gaza, le censure alla libertà di informazione. È l’appello che abbiamo sottoscritto in 175 giornaliste e giornalisti italiani, promosso dal Movimento giustizia e pace in Medio Oriente, agli organi di informazione perché non siano «complici di una strage permanente del popolo palestinese, del diritto internazionale, dei più elementari diritti umani». Tra noi firmatari, ci sono tra gli altri anche il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Bartoli, e la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), il sindacato unitario dei giornalisti, Alessandra Costante. Il nostro appello è stato pubblicato a pagamento su La Repubblica.
«A Gaza sono stati uccisi più giornalisti in un anno e mezzo che in tutte le guerre mondiali, in Vietnam, nei Balcani e in Afghanistan messe insieme. Erano tutti palestinesi», denunciamo nell’appello. È un attacco deliberato a chi fa informazione perché non venga raccontato al mondo l’orrore che sta accadendo, come è stato evidenziato anche in un dibattito svoltosi una settimana fa a Roma nella sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
C’è, in conseguenza di questa «mattanza premeditata», un’amara constatazione che è alla base della nostra iniziativa di pubblicare l’appello: «Di fronte a questa strage, era lecito attendersi un coro unanime di sdegno da parte dei nostri giornali, le nostre televisioni, le nostre radio. Ma quest’unanimità non c’è stata. Sullo sdegno ha prevalso in larga parte il silenzio, e la mistificazione della realtà secondo le veline dell’esercito israeliano e del suo governo. Anche tra noi giornalisti, in molti tacciono per paura di essere etichettati, discriminati, isolati. Tacciamo per non disturbare».
Ma non è possibile tacere di fronte all’orrore di un esercito che, per ordine dei propri governanti, sta spazzando via un intero popolo usando le armi convenzionali, anche contro gli ospedali, e quelle disumanamente non convenzionali del blocco di cibo, acqua e medicinali contro civili disarmati, bambini, anziani, infermi. Tacere significherebbe essere «complici di un Genocidio (altrimenti definito dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “campo dì sterminio” e su cui la Corte internazionale di Giustizia si appresta a sentenziare in base alla definizione dell’Onu del 1951)».
E allora: «Se non denunciamo ora, se non ci esponiamo ora, quale giornalismo difendiamo? Chi potrà credere nel nostro mestiere? Non i giovani reporter. Loro guarderanno a Gaza. Ai cronisti e alle croniste che hanno scelto di raccontare sapendo che poteva costare loro la vita. E molti, troppi, l’hanno immolata per questo».
«Per questo intendiamo ribellarci a questa congiura del silenzio che soffoca verità e giustizia e disarma le coscienze. Alziamo finalmente la testa!».
I 175 firmatari
Pietro Adami
Farid Adly
Vittorio Agnoletto
Sara Agostinelli
Andreina Albano
Massimo Alberizzi
Lucia Annunziata
Dany Aperio Bella
Laura Aprati
Carla Attianese
Ida Baldi
Daniele Barbieri
Andrea Barchiesi
Carlo Bartoli
Laura Silvia Battaglia
Barbara Beccaria
Eva Benelli
Remigio Benni
Davide Bertok
Daniela Bezzi
Daniela Binello
Luciana Borsatti
Marina Boscaino
Giulia Bosetti
Alessandra Briganti
Maddalena Brunasti
Anna Laura Bussa
Fabio Butera
Paolo Butturini
Cristina Caccia
Maurizio Calzolari
Alessandra Cangemi
Andrea Capocci
Fulvia Caprara
Sergio Cararo
Laura Carassai
Gabriele Carletti
Luca Carra
Mari Casalucci
Simone Casavecchia
Francesco Casillo
Claudio Caviglia
Luciano Cerasa
Iain Chambers
Simona Ciaramitaro
Luisa Cordova
Pino Corrias
Raffaella Cosentino
Alessandra Costante
Gianluca Costantini
Riccardo Cucchi
Massimo D’Alema
Federica D’Alessio
Ilaria D’Amico
Simone De La Feld
Eleonora de Nardis
Carmine De Nardo
Daniela De Robert
Tana de Zulueta
Nicoletta Dentico
Roberto Di Sante
Lorenzo Dilena
Claudia Fanti
Tamara Ferrari
Tiziana Ferrario
Antonio Fico
Angelo Figorilli
Gabriele Flamma
Lorenzo Forlani
Francesca Fornario
Ugo Francica Nava
Serena Ganzaroli
Silvia Garambois
Marta Gatti
Cristina Genesin
Valerio Giacoia
Alfonso Gianni
Gianni Giovannetti
Beppe Giulietti
Corrado Giustiniani
Licia Granello
Gabriella Grasso
Anna Invernizzi
Massimo Iondini
Laura Ippoliti
Rula Jebreal
Ludovica Jona
Claudio Andrea Klun
Umberto La Rocca
Raniero La Valle
Alessandra Lancellotti
Roberta Lisi
Francesco Lo Piccolo
Natalia Lombardo
Maria Maggiore
Simona Maggiorelli
Ivano Maiorella
Alessandra Mancuso
Bruno Maran
Massimo Marciano
Claudio Marincola
Maria Teresa Martinengo
Roberto Mastroianni
Angela Mauro
Jacopo Mengarelli
Cristina Merlino
Sebastiano Messina
Riccardo Michelucci
Corradino Mineo
Fabio Morabito
Andrea Morandi
Stefania Moretti
Paolo Mossetti
Karima Moual
Carlo Muscatello
Daniela Musumeci
Alberto Negri
Silvia Neonato
Alberto Nerazzini
Pino Nicotri
Flavio Novara
Matteo Nucci
Raffaele Oriani
Elena Paba
Fabrizio Paladini
Vanna Palumbo
Chiara Paolini
Mariangela Paone
Michele Papagna
Valeria Parrella
Ezio Pasero
Vittorio Pasteris
Ferdinando Pellegrini
Rino Pellino
Guglielmo Pepe
Monica Pietrangeli
Valentina Pinello
Meo Ponte
Cecilia Porro
Nancy Porsia
Cristiana Pulcinelli
Norma Rangeri
Daniela Reggiani
Jacopo Ricca
Francesca Rinaldi
Michele Ruggiero
Guido Ruotolo
Gioia Salvatori
Marco Santopadre
Maria Elena Scandaliato
Barbara Scaramucci
Anna Maria Selini
Paolo Serventi Longhi
Giuliana Sgrena
Lorenza Somogyi Bianchi
Ilaria Sotis
Carola Spadoni
Adriana Spera
Alberto Stabile
Veronica Tarozzi
Giovanna Tatò
Serena Termini
Giulia Torbidoni
Stefano Trasatti
Pablo Trincia
Marco Trovato
Giuliana Valcavi
Matteo Valerio
Filippo Veltri
Lucia Visca
Vincenzo Vita
Roberto Zaccaria
Maria Zegarelli
Raffaello Zordan
Monica Zornetta
