Niente avviene per caso. Questo è il monito che ha caratterizzatolla mattinata di oggi al 2º Reggimento allievi marescialli e brigadieri dei carabinieri: un’occasione dal significato particolarmente toccante per i giovani allievi, perché è intervenuto don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, noto per il suo impegno contro lo sfruttamento e la tratta. “Approccio alle vittime di tratta degli esseri umani” è stato, infatti, il tema sul quale il sacerdote ha tenuto un seminario.
Durante l’incontro nella scuola dell’Arma ai Castelli Romani, don Aldo ha presentato anche il suo libro, “Donne crocifisse. La vergogna della tratta raccontata dalla strada”, con la prefazione di Papa Francesco, offrendo testimonianze dirette e struggenti delle vite spezzate dalla tratta.
«Niente avviene per caso», ha spiegato il sacerdote, invitando i presenti a riflettere sulla figura della «madre di tante figlie», divenuta un simbolo universale di empatia e cura, di tante figlie vittime di un sistema crudele che continua a «crocifiggere» queste donne ogni giorno. Citando Martin Luther King, ha sottolineato: «Non temo la cattiveria dei malvagi, ma il silenzio degli onesti». Lanciando poi un appello accorato a rompere il silenzio e l’indifferenza che alimentano questa tragedia sociale.
Particolarmente significativo è stato l’intervento del comandante della scuola dell’Arma, colonnello Carlo Lecca, il quale ha ribadito agli allievi presenti l’importanza di combinare competenze tecniche e professionali con una profonda empatia e consapevolezza delle sfide sociali e umane che la società si trova ad affrontare.
L’incontro ha profondamente colpito i giovani allievi, che hanno risposto con sguardi attenti, domande sincere e riflessioni sentite. La partecipazione attiva ha reso evidente l’impatto emotivo e formativo di questa esperienza, trasformandola in un’occasione di crescita personale e collettiva.
Il seminario si è concluso con un messaggio potente: ognuno di noi ha un ruolo da giocare nella lotta contro la tratta di esseri umani. Non è solo una battaglia legale o istituzionale, ma una sfida etica e umana che richiede l’impegno di tutti. È stato un evento che non ha lasciato nessuno indifferente, scuotendo le coscienze e aprendo uno spazio di riflessione sulle ingiustizie che ancora oggi segnano il nostro tempo.