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Tutti matti per i gatti

L'Enpa di Latina inondata da richieste di aiuto e di affido per gattini in difficoltà. Nascite incontrollate e cucciolate nei giardini o in luoghi improbabili come i tetti. Sterilizzare è la soluzione, ma la pratica ha subìto rallentamenti. Intanto sui social proliferano fotografie di felini in cerca di famiglia

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«Salve, ho trovato un gattino ma non lo posso tenere. Dove ve lo porto?». Telefonate di questo genere ne arrivano a raffica all’Enpa di Latina, una delle 160 sezioni italiane dell’Ente nazionale protezione animali. L’organizzazione che opera nel Terzo settore ha radici antiche: venne fondata da Giuseppe Garibaldi nel 1871. Anche a Latina il lavoro è immenso e sembra non terminare mai, soprattutto per l’affido dei gatti. Quest’anno, come in quelli immediatamente precedenti, si è registrata una vera esplosione di nascite. E il periodo più intenso è tra aprile e ottobre.

Le richieste di aiuto sono continue, anche sei al giorno, con aspettative immediate. Cucciolate a sorpresa nei giardini, negli anfratti o in luoghi impensabili come il tetto dove la mamma gatta si sente più al sicuro. Gatti adulti e gattini solitari sbucano qualche volta dai cespugli, vengono trovati in strada, a volte malati a volte feriti. Ma la soluzione non è dietro l’angolo, anzi.

Claudia Staiano e Roberta Vittucci

«In media riusciamo ad affidare circa 250 gatti all’anno, ma non riusciamo a soddisfare assolutamente tutte le richieste di aiuto», spiega Claudia Staiano, che per l’Enpa di Latina si occupa di adozione di gatti disabili e di gatti di Asl. Con lei operano Gianclaudio Pennacchia, Roberta Vittucci e Susanna Bergamaschi, delegata Enpa Latina per la sezione di Norma. Agli amici felini i volontari dell’Enpa dedicano la vita e la sensibilità è il motore della loro infaticabile attività.

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«Il problema principale – spiega Staiano – è che non si sterilizza quando proprio la sterilizzazione sarebbe la soluzione a diverse problematiche. Anche alle malattie, perché eviterebbe la trasmissione di infezioni e patologie gravi come la Fiv, un virus con un comportamento simile all’Hiv dell’uomo, e la Felv, che porta una forma di leucemia».

«A causa dell’emergenza Covid le sterilizzazioni delle Asl sono rallentate moltissimo. A questo si aggiunga che le catture sono difficili se il gatto è selvatico ed occorre una gabbia-trappola che le persone normalmente non hanno. Il riconoscimento delle colonie feline è ripartito da poco, ma molte persone che nutrono i gatti non ne fanno richiesta perché ignorano la normativa e soprattutto non sanno che attraverso la colonia felina la sterilizzazione è gratuita».

Le colonie feline sono riconosciute e tutelate dalla legge italiana, che attribuisce ai Comuni la responsabilità degli animali randagi presenti sul proprio territorio, con il conseguente obbligo per l’Ente di costruire e gestire (direttamente o indirettamente) le strutture necessarie alla loro corretta custodia e mantenimento. ll sindaco, in base agli articoli 823 e 826 del Codice Civile, esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale e sempre a lui, in base al Dpr 31 marzo 1979, spetta la vigilanza sulla osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali.

Il Comune di Latina si è dotato di un corposo “Regolamento per la tutela, il benessere e la corretta detenzione degli animali”, approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 26 del 4 giugno 2020. Per i cittadini del capoluogo pontino, sarebbe buona cosa leggerlo anche perché sono previste sanzioni per il maltrattamento e si occupa della gestione di numerose specie animali. Ma c’è un punto che è rimasto appeso e che aiuterebbe e non poco le associazioni a gestire situazioni critiche a fronte del fatto che la legge in vigore non prevede l’istituto del gattile.

Il Comune, con questo documento, a proposito di gatti, dunque ha regolamentato la figura del “gattaro” o della “gattara” e si è anche impegnato ad «individuare aree extraurbane di sua proprietà, da affidare alle associazioni di volontariato animalista, attraverso bando, per la realizzazione di oasi feline attrezzate con strutture per la post-ospedalizzazione e il ricovero di gatti che non possono essere reinseriti nella colonia o nel luogo di provenienza del territorio per motivi di salute-sicurezza sia dell’animale che della pubblica incolumità».

«Quando possiamo, mettiamo i gatti negli stalli, ma sono sempre pieni. Non possiamo svolgere le funzioni di un gattile. Perciò l’oasi o rifugio sarebbe stata una benedizione, ma ancora non esiste», sottolinea Claudia.

Non sono rari i casi di gatti che si trovano in condizioni difficili, feriti o non autonomi. Si può chiamare il pronto soccorso (sul sito dell’Enpa di Latina ci sono i numeri di telefono oltre ad ampie informazioni sui comportamenti da adottare in caso di emergenze), i felini randagi finiscono in clinica, ma poi vengono reimmessi sul territorio, come previsto, esposti ai medesimi rischi e ad una riproduzione incontrollata. E in questa falla di un sistema imperfetto, si inserisce l’Enpa di Latina occupandosi di adozioni.

I riferimenti dell’Enpa di Latina
Sito internet: http://www.enpalatina.it/
Facebook: https://www.facebook.com/ENPA-Latina-443726542501518/

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Marina Testa
Marina Testa
Cresciuta a pane e televisione, maturata negli ambienti della stampa scritta, parlata e visiva, sono una giornalista professionista dal 2004 con esperienze anche nell'ambito di uffici stampa pubblici e privati. Credo nella comunicazione e nell'informazione perché significa entrare in contatto con le persone, raccontare realtà che altrimenti resterebbero fuori dalla porta della storia. A volte sono i luoghi stessi la testimonianza diretta di quanto avvenuto. A volte basta uno scatto fotografico per capire. Vivere nella Valle del Sacco ha radicato ancora di più alcune mie innate convinzioni sul rispetto e l'integrazione con l'ambiente naturale, fonte dell'esistenza di tutti. Un assioma che permea l'attivismo in una federazione per la promozione della ciclabilità.
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