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Marino, l’epopea pittorica dei Colonna di Stefano Piali per la “Sagra” numero 100

Un progetto iniziato tre anni fa con il locale liceo artistico: nove quadri e otto tondi orneranno l'aula consiliare. Inaugurazione sabato 28

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Una incredibile epopea pittorica fatta di tele e colori, un progetto iniziato tre anni fa e inserito nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) del Liceo artistico ”Amari-Mercuri” di Ciampino/Marino. Sono 17 opere dell’artista Stefano Piali: nove quadri di dimensioni importanti (circa 190 centimetri per 120) e otto tondi, tutti realizzati a olio. Sono posizionati in forma permanente nella sala consiliare del Comune di Marino, che oggi ha sede nell’antico castello cinquecentesco dove visse la famiglia Colonna.

Un omaggio importante per la città alle porte di Roma, che proprio in questi giorni, dal 27 settembre al 7 ottobre, celebra la centesima edizione della notissima “Sagra dell’uva”, immortalata in opere musicali e artistiche. E sarà un momento altrettanto importante l’inaugurazione dell’installazione: sabato 28 settembre alle 18.30 nella sala consiliare. La cerimonia d’inaugurazione si svolgerà alla presenza del sindaco di Marino, Stefano Cecchi, dell’assessora alla cultura, Pamela Muccini, che ha seguito da vicino il progetto, e di altri rappresentanti istituzionali.

L’inaugurazione sarà accompagnata da un convegno, con relatori Ugo Onorati e Franco Campegiani, che sveleranno ai presenti i significati narrativi delle tele esposte.

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Stefano Piali è un artista romano che, da oltre quarant’anni, vive e opera a Marino, cittadina laziale scrigno dei Castelli Romani. È a questo borgo, dagli scorci imperdibili, che lo scultore e pittore dedica questa importante opera pittorica fatta di tele e colori. Si chiude così, proprio nei giorni della centesima edizione della “Sagra dell’uva”, il progetto iniziato tre anni fa nel liceo artistico dove Piali ha insegnato fino al 2023 discipline plastiche e scultoree.

Il titolo dell’intero progetto, “Viaggio nella storia dei Colonna”, rivela il nesso della cittadina laziale con alcuni episodi storici strettamente legati ai personaggi più illustri della famiglia Colonna, signori di Marino nel Cinquecento. Questo imponente progetto, voluto fortemente dal Comune di Marino, è intervenuto con la bellezza dell’arte negli spazi dell’antico palazzo non solo riqualificando la sala consiliare ma anche trasmettendo un forte messaggio di pace.

Il colpo d’occhio è davvero incredibile, perché le opere pittoriche non solo si calano perfettamente nel contesto ma sono state pensate dall’artista per raccontare le atmosfere epiche e i momenti salienti dei Colonna come frame di una sequenza di un film.

Ma, facendo un forte salto indietro nel tempo, scopriamo una curiosità. Quando nel 2000 Piali dipinse il primo imponente olio su tela (di 400 centimetri per 200) raffigurante il “Ritorno dalla battaglia di Lepanto” di Marcantonio II Colonna (episodio di straordinaria eco che, ancora oggi e da cento anni, si celebra durante la “Sagra dell’uva”), non sapeva che stava già tracciando un percorso che avrebbe iniziato a intraprendere ben ventidue anni dopo e che oggi, finalmente, si svela al grande pubblico in tutti i suoi dettagli narrativi.

“Benedizione e comando per una grande flotta”

PRIMA OPERA – BENEDIZIONE E COMANDO PER UNA GRANDE FLOTTA – Con il primo e spettacolare quadro (400 x 200 cm) Stefano Piali inizia il suo viaggio così come Marcantonio Colonna, in quel lontano 11.06.1570,   spiegò le vele verso la città greca di Lepanto dopo aver ricevuto da Papa Pio V lo scettro del comando della flotta cristiana. L’opera raccoglie le emozioni di un momento solenne e fondamentale sia per la chiesa che per la storia della famiglia Colonna. La figura di Marcantonio e l’idea della futura battaglia diventano gli elementi cardine di tutto il progetto. Il tema qui è legato alla spiritualità, alla necessità dell’essere umano di guardare al divino come ispirazione e protezione.

SECONDA OPERA – LEPANTO: sguardo fiero su una battaglia epocale. In questa seconda opera il tema è quello della imprevedibilità della vita, della guerra che spesso incombe sull’uomo senza che questi possa ribellarsi. Lo scontro è sottolineato in modo suggestivo dall’irrompere dei colori del fuoco in quella che nella mente dell’artista è solo una visione onirica della battaglia di Lepanto che assume, dunque, il significato dell’ineluttabilità degli eventi storici e della paura di ciò che non conosciamo.

TERZA OPERA – LA DIGNITA’ DEL MORO PRIMA DELL’INEVITABILE EPILOGO. Piali cambia punto di vista e guarda la storia con gli occhi del moro, dell’avversario della lega cristiana, un nemico che Marcantonio considerava degno di rispetto perché fiero e leale. La chiave di lettura è quella costante, nelle opere di Piali, dell’eterno confronto tra materia e spiritualità.

QUARTA OPERA – ALLA CORTE DI VITTORIA COLONNA. Questa immagine di raffinata bellezza introduce la seconda protagonista della storia: Vittoria Colonna ritratta nell’ambiente a lei più caro: quello letterario e intellettuale rappresentato appunto dai poeti, dai filosofi che era solita convocare a Palazzo e che lei, musa della poesia, musa della scrittura (come la figura misteriosa che l’artista dipinge in un angolo) amava intrattenere con versi e letture. L’opera è un omaggio alla bellezza dell’arte in ogni sua forma.

QUINTA OPERA – DONO PER UNA SOLIDALE AMICIZIA. Pialisi ispira al disegno, il Crocifisso, che Michelangelo Buonarroti tracciò per Vittoria Colonna in segno di forte stima e amicizia.  Il tema di questa opera che l’artista romano riproduce fedelmente trasformandolo in dipinto è l’affinità elettiva, un sentimento tanto raro quanto prezioso che Michelangelo custodì fortemente. Un sentimento che unì Vittoria Colonna e Michelangelo e che, attraverso l’arte, si trasforma in forza per elevare lo spirito dalla materialità del presente.

SESTA OPERA – COLONNA E ORSINI: ologramma di un sodalizio. In questo quadro emerge il tema del potere, rappresentata dalle due casate che, unendosi, sugellano e rafforzano i loro imperi. L’ologramma è l’elemento di unione tra reale e virtuale, filo conduttore dell’intero progetto. Oltre ai protagonisti Marcantonio e la sua futura sposa Felice Orsini, spicca l’elemento spirituale, raffigurato dal volo di angeli che benedicono l’unione dei due personaggi ma che simboleggiano anche il  mistero, l’imprevisto, il pericolo raffigurato anche dalla figura scura che scende le scale, lontano  dallo spazio idilliaco dell’ologramma. Felicità e dolore, sentimenti costanti della realtà umana

SETTIMA OPERA – DINASTIE. Siamo di fronte a un quadro bucolico molto suggestivo che, in uno scorcio di campagna laziale, introduce il tema dell’acqua fonte di vita. Le due casate degli Orsini e dei Colonna sono sullo stesso piano su due sponde diverse pronte ad unirsi. Le figure sono immerse in un’atmosfera onirica. I temi sono quelli del sogno e del mistero, ma anche della condivisione, del rispetto e della pace simboleggiati dall’acqua e dal ponte.

OTTAVA OPERA – INVOCAZIONE E PROTEZIONE – Madonna del SS. Rosario. L’opera glorifica Marcantonio II Colonna, vincitore, grande condottiero, incorniciato in una nicchia marmorea come la statua presente nei giardini di Palazzo Colonna a Roma. Accanto a lui l’elemento spirituale, questa volta rappresentato dalla Madonna del Rosario. Piali raffigura il tema della stretta connessione tra storia, mistero e spiritualità che la città di Marino, rinnova ogni anno, durante la Sagra dell’Uva, nella solenne processione dedicata alla Madonna del Rosario. È il sacro e il profano che ritroviamo spesso nelle feste dedicate ai prodotti della terra.

NONA E ULTIMA OPERA – I PRIGIONI – Il non-finito e il dolore dell’uomo. Piali termina il suo ciclo pittorico connettendosi all’uomo, al suo dolore alla sua speranza di pace. Nel reinterpretare i ‘Prigioni’ michelangioleschi, l’artista svela il racconto dei Colonna estraendo tasselli da un mosaico antico riportando in vita le emozioni e i misteri che la storia, di per sé, già contiene, raffigurando il dolore umano degli schiavi e l’arte come conforto e forza vitale. E’ il tema della pace e della distensione che Piali sottolinea con le figure iconiche di Michelangelo e Vittoria Colonna, nutriti entrambi, come Piali stesso, dall’arte.

«Mi auguro – ha detto Stefano Piali – che queste opere possano essere non solo motivo di ammirazione e valutazione artistica ma fonte d’ispirazione, veicolo di scambio culturale anche con quei territori che, a diverso titolo, portano ancora vivo il ricordo dell’epopea storica così interessante e fervida come quella che ha visto protagonista la casata dei Colonna. La sfida è stata quella di partire da fatti storici, come la battaglia di Lepanto, evento certamente cruento, e arricchirli di significati positivi e distensivi con lo scopo di far riflettere sulla pace e sul significato stesso di umanità, perché attraverso l’arte è possibile combattere le divisioni di ogni genere».

È da sottolineare come il racconto pittorico dell’artista s’inserisca, a pieno titolo, non solo nel patrimonio culturale della città di Marino ma consenta ai visitatori di ogni età di conoscere ed emozionarsi della sua storia proiettandola oltre il tempo del presente e creando, con il coinvolgimento che solo la bellezza dell’arte sa creare, un indissolubile legame del territorio con le sue radici.

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Loredana Gelli
Loredana Gellihttps://www.loredanagelli.it
Iscritta all’Ordine dei giornalisti dal 2001, ha conseguito la Laurea magistrale in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha iniziato la sua attività nella redazione di Time Out Roma, rivista diretta da Daniela Brancati, e successivamente ha curato una rubrica settimanale di viaggi ed enogastronomia per il quotidiano Il Giornale e ha pubblicato articoli sulla rivista Marco Polo Viaggi. Mobile journalist, realizza videoreportage con lo smartphone. Ha conseguito un premio speciale alla prima edizione del Mojo Italia, festival tenutosi alla Casa del cinema di Roma, evento dedicato al giornalismo mobile. Autrice del libro “Giancarlo Bornigia dall’Africa al Piper Club” (Youcanprint Editrice), storia romanzata del mitico club romano e del suo co-fondatore. Fa parte del Gruppo italiano stampa turistica (Gist). Attualmente freelance, propone video reportage di viaggi, turismo ed enogastronomia a diverse riviste online e redazioni televisive, collabora con la web tv Goodinitaly promuovendo servizi giornalistici su personaggi di spicco ed eccellenze enogastronomiche italiane e internazionali.
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