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Inclusione socio-lavorativa dei detenuti: Agci aderisce al Protocollo del Cnel

Arrivano così a 19 le organizzazioni che lo hanno sottoscritto. Brunetta: «Un approccio di sistema». Mota: «Impegno per l'inclusione sociale»

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L’Agci (Associazione generale cooperative italiane) ha aderito al Protocollo d’intesa tra il Cnel e le principali organizzazioni datoriali sul progetto “Recidiva zero”, per promuovere l’inclusione socio-lavorativa dei detenuti, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e il Ministero della Giustizia. Arrivano così a diciannove le organizzazioni che hanno sottoscritto il Protocollo, presentato il 17 giugno scorso in occasione della seconda edizione di “Recidiva zero”, che si è svolta al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.

«L’ampio programma ideato dal Cnel per favorire il reinserimento dei detenuti intervenendo con un approccio di sistema – ha detto il presidente del Cnel Renato Brunetta – compie un significativo passo in avanti, grazie al coinvolgimento di un pezzo importante del mondo cooperativo, quale è l’Agci. Ringrazio il presidente Massimo Mota, per la sensibilità e l’impegno. La sfida che abbiamo di fronte è rilevante e ruota intorno all’idea di portare scuola, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere e abbattere in questo modo la recidiva. La collaborazione di tutti è fondamentale e, in tal senso, il Protocollo d’intesa siglato con le organizzazioni imprenditoriali rappresenta una leva fondamentale per l’attuazione del progetto».

Dal canto suo, il presidente di Agci, Massimo Mota, ha affermato: «La firma di questo accordo rappresenta un passo importante per noi che apparteniamo alla cooperazione, che ci crede e che si impegna concretamente nella valorizzazione dell’inclusione sociale, della formazione e del lavoro. Il progetto “Recidiva zero” è un’interessante iniziativa che costituisce un ponte tra carcere e società. Tante nostre cooperative lavorano da tempo sul territorio nell’ambito del reinserimento dei detenuti in una sinergia tra istituzioni, parti sociali e Terzo settore. Il lavoro è ritorno alla responsabilità e riscatto sociale».

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