Spento dai vigili del fuoco nella mattinata di oggi l’incendio che ha coinvolto ieri la struttura della Facoltà di agraria dell’Università della Tuscia a Viterbo. Cinque le squadre impiegate nelle operazioni, con rinforzi giunti da Roma e Terni. Importante il supporto dell’Esercito italiano per garantire con le autobotti il rifornimento d’acqua per lo spegnimento.
Spente le fiamme, è iniziato il recupero di strumentazioni essenziali per le attività didattiche e amministrative dell’Ateneo. Continuano, intanto, i monitoraggi sulla qualità dell’aria avviati nella zona dall’Arpa Lazio, l’Agenzia regionale protezione ambientale.
Le fiamme divampate sul tetto, dove erano in corso lavori di ristrutturazione, sarebbero scaturite da una guaina catramata e hanno portato al crollo di una parte della copertura del secondo piano. Attraverso quel varco l’incendio si è propagato in un’altra palazzina del blocco C del polo universitario della località Riello, arrivando fino ai laboratori di chimica e genetica.
La presenza in quei laboratori di diverse sostanze altamente infiammabili, tra cui 500 litri di etanolo e alcune bombole di protossito di azoto, ha determinato la particolare intensità delle fiamme. L’incendio ha quindi generato una densa colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza.


