Ancora una volta, dopo una giornata di grandissima mobilitazione con migliaia e migliaia di persone scese in strada pacificamente a manifestare, i disordini e la guerriglia si sono puntualmente presentati alla sera, in coda al corteo e da parte di un gruppo ristretto di persone. Così riferisce l’Agenzia Dire su quanto successo a Roma nella serata di sabato in occasione della manifestazione per la Palestina e contro il blocco israeliano alla Global Sumud Flotilla. Una grande manifestazione che ha fatto seguito a quelle in varie città alla notizia dell’abbordaggio, da parte dei militari di Israele, delle barche con aiuti umanitaria per la popolazione di Gaza.
A sfilare nel centro della Capitale sono arrivati in tanti da tutta Italia. Riferisce sempre l’Agenzia Dire che c’era talmente tanta gente a porta San Paolo, luogo di raduno dei manifestanti, che la testa del corteo è stata fatta muovere lungo viale Aventino. Il corteo che si è formato è arrivato a tre chilometri di lunghezza per il grande numero di partecipanti.
Nel tardo pomeriggio, quando era già iniziato il deflusso, un centinaio di incappucciati ha provato ad alzare il livello dello scontro, rompendo una vetrina su via Labicana. È intervenuta la polizia, mentre i responsabili sono stati fischiati e cacciati dal corteo: «Non c’entrate niente con la manifestazione».
Circa 200 persone si sono scagliate contro le Forze dell’ordine (schierate a presidio dell’accesso al centro storico) dando vita a scontri, lanciando bottiglie e petardi e creando caos. Nella zona di via Merulana, largo Brancaccio, via Lanza sono ci sono state scene di guerriglia, con barricate, cassonetti in fiamme e un’auto incendiata. Dopo i disordini, le persone identificate sono state 262 e ci sono stati 11 fermi.
Due dei fermati sono stati successivamente arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di due persone, riferisce la Questura di Roma, provenienti da altre province. Sono 35 gli agenti della Polizia di Stato, 3 gli operatori della Guardia di Finanza, 2 dell’Arma dei Carabinieri e uno della Polizia Penitenziaria, che hanno fatto ricorso alle cure mediche a seguito degli atti di violenza compiuti in serata, al termine della manifestazione, dagli estremisti.




















