Prima della ripresa della discussione sul fine vita, inizialmente prevista in Senato il 17 luglio, l’Associazione Luca Coscioni depositerà martedì 15 luglio la proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia attiva. Saranno presenti: Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni; Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni; Matteo Mainardi, responsabile iniziative sul fine vita dell’Associazione Luca Coscioni.
L’obiettivo della proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni, che verrà depositata domani al Senato, è disciplinare le condizioni e le procedure per richiedere assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita, anche con l’aiuto attivo del personale sanitario, nel rispetto della dignità umana e dell’autodeterminazione, eliminando l’attuale discriminazione tra persone malate dipendenti e non dipendenti da trattamenti di sostegno vitale: per poter accedere alla morte volontaria assistita si prevede che la persona debba essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili.
La proposta di legge prevede la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta e la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.
In tutta Italia il “suicidio assistito” è già legale, a determinate condizioni, grazie alla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso “Cappato-Dj Fabo”, ma mancano procedure e tempi certi, e ci sono persone che hanno atteso anche due o tre anni prima di ottenere una risposta. Alcuni pazienti, inoltre, sono discriminati perché, a causa delle loro patologie, non sono in grado di autosomministrarsi il farmaco letale. Con la proposta di legge di iniziativa popolare si chiede di estendere il diritto anche all’eutanasia per mano di un medico.
«In contrasto, la proposta di legge presentata dal Governo – fa sapere in una nota l’Associazione Luca Coscioni – punta a restringere il più possibile, fino di fatto a cancellare, le possibilità di ottenere l’aiuto alla morte volontaria, riducendo drasticamente la platea potenziale degli aventi diritto (sono infatti escluse le persone dipendenti da farmaci salvavita o trattamenti forniti da caregivers e familiari, pur esplicitamente incluse dalla Corte costituzionale), prevedendo tempistiche tali da negare di fatto l’aiuto alla morte volontaria di malati terminali, cancellando il ruolo del Servizio sanitario nazionale e affidando le decisioni a un organo di nomina governativa e alla magistratura».








