L’incendio e le esplosioni che si sono verificati venerdì a Roma in un distributore di carburanti in via dei Gordiani hanno generato diossina. Lo dicono i dati dell’Arpa Lazio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha diffuso i risultati del monitoraggio dell’aria eseguito dopo l’incidente.
«Per fortuna sono dati che inducono ad un cauto ottimismo e il merito è sicuramente da attribuire al rapido intervento dei vigili del fuoco. La velocità con cui hanno operato ha consentito di spegnere le fiamme in tempi rapidi e quindi ha ridotto la quantità di diossina sprigionata nell’aria». Lo ha detto Giuseppe Napolitano, direttore del Dipartimento Protezione civile di Roma Capitale.
«È noto – ha proseguito Napolitao – che un incendio più dura nel tempo e più raggiunge temperature alte con la conseguente diffusione nell’aria di diossine. L’intervento rapido ed efficace dei vigili del fuoco, oltre ad essere stato coraggioso e determinante per la vita delle persone, si sta rivelando importantissimo anche per il ritorno alla normalità. Premesso che le valutazioni sanitarie spettano alla Asl di competenza, al momento possiamo dire di aver scongiurato il peggio, essendo la prima giornata di monitoraggio quella più a rischio dal punto di vista della tossicità dell’aria. I dati di domani in teoria dovrebbero essere solo migliori. Nel frattempo, sempre bene rispettare le precauzioni già ampiamente diffuse in queste ore. Ma ribadirei soprattutto l’importanza di consumare la frutta e la verdura coltivate in quella zona solo dopo un accurato lavaggio. La diossina è infatti pericolosa soprattutto per contatto diretto quindi se si mangiano prodotti su cui si potrebbe essere posata senza averli precedentemente lavati».
I dati diffusi da Arpa Lazio
In relazione all’incendio che si è verificato in data 04/07/2025 nei pressi di via dei Gordiani, Roma, ARPA Lazio è intervenuta, come di consueto, per effettuare il monitoraggio della qualità dell’aria a supporto degli enti locali e sanitari cui competono le valutazioni in merito ai possibili rischi per la salute e ai comportamenti da seguire. A questo fine, il personale dell’Agenzia ha installato un campionatore, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici, PCB e diossine, a poca distanza dall’area interessata dall’incendio.
Nella tabella seguente sono riportati i risultati delle analisi che, dopo essere stati tempestivamente condivisi con l’autorità sanitaria, vengono pubblicati sul sito www.arpalazio.it e diffusi attraverso i canali social di ARPA Lazio in ottica di garantire trasparenza e il più ampio accesso alle informazioni ambientali. A seguire, alcune indicazioni sintetiche utili a fornire un quadro entro cui valutare i valori misurati.
Diossine – TEQ (pg/m3) | Benzo(a)pirene (ng/m3) | PCB (pg/m3) | |
Campionatore | |||
Campione dal 04/07/2025 al 05/07/2025 – NRG 2025031E | 1 | 0,1 | 530 |
Note:
Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente. L’OMS (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina.
Tra gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) normalmente rilevabili il benzo(a)pirene è l’unico composto per il quale il d.lgs. n.155/2010 prevede un valore limite come concentrazione media annua pari a di 1 ng/m3; tuttavia tale limite, appunto in quanto media annua, non è direttamente confrontabile con i valori misurati in occasione di incendi, e viene riportato solo come riferimento informativo.
Nemmeno per quanto riguarda i Policlorobifenili (PCB) esistono limiti normativi. Il già citato documento OMS indica che le misure di concentrazioni in area ambiente danno risultati estremamente variabili oscillanti tra 3 pg/m3 (in siti non industriali) e 3.000 pg/m3 (in siti industriali o aree urbane).
