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“Donne insieme” per le altre donne e per la salute di tutti

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Vivere il significato della giornata dell’8 marzo non solo in quella data, ma ogni giorno. È l’impegno di “Donne insieme”, associazione nata un anno fa in Calabria per promuovere cultura, formazione, tutela della salute, sensibilizzazione sociale e molto altro per le donne grazie al contributo di altre donne: professioniste, protagoniste, testimoni. Per il territorio reggino, dove opera l’associazione, ma rivolgendosi anche a tutte le donne ovunque si trovino, attraverso internet. Come oggi, alle 15, con l’iniziativa “Donne da lontano”.

Oggi, attraverso una diretta streaming sulla propria pagina Facebook (https://www.facebook.com/ass.donneinsieme.rc), l’Associazione parlerà del progetto “Sprar siproimi”, rivolto ai richiedenti asilo e rifugiati: in un’ottica inclusiva interessa il comune di Condofuri (RC), che grazie ad esso ospita 45 donne singole o con figli minori. È solo l’ultima in ordine di tempo delle iniziative che “Donne insieme” svolge periodicamente dal gennaio dello scorso anno, quando è nata proprio a Condofuri.

«Parliamo di donne a 360 gradi – spiega la presidente, Domenica Clemensi, avvocata – e nelle nostre attività coinvolgiamo principalmente donne: professioniste, esperte o protagoniste a vario titolo dei temi che raccontiamo. E facciamo anche promozione della cultura, per far conoscere le donne attraverso le loro opere. Per questo pubblichiamo sulla nostra pagina Facebook, in una rubrica mensile, interviste doppie a coppie di autrici che ci parlano “in parallelo” dei loro libri».

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Un’attività nata con l’intenzione di dare un servizio informativo e di assistenza alle donne del comprensorio reggino, ma che in poco tempo si è trasformata in un impegno di interesse nazionale grazie alle opportunità offerte da internet, compici le esigenze imposte dal lockdown per la pandemia in corso. E forse anche per questo ancor più utile per raggiungere tutte ovunque in un momento in cui i dati ci dicono che sono aumentate le violenze di genere a causa della forzata convivenza in casa. Il contrasto alla violenza di genere e l’assistenza alle donne sono, infatti, alcuni dei temi affrontati dall’associazione nelle proprie iniziative.

Da quasi un anno oramai, con cadenza almeno mensile, durate gli incontri, della durata di poco più di mezz’ora, sono stata affrontate, con l’intervento di professioniste, tematiche importanti che ruotano tutto attorno alla figura della donna: violenza sulle donne, body shaming, conflitti di coppia, problemi connessi alla pandemia, disturbi alimentari e tanto altro. Insieme alla presidente Clemensi, in prima fila Vincenza Marino e Marianna Spadaro, rispettivamente vicepresidente e segretaria-tesoriera.

«Durante il periodo estivo – riferisce Clemensi – ci sono stati anche dei momenti di incontro con gli associati attraverso l’evento “Noi insieme, noi in foto”, con il quale l’associazione si è di fatto presentata alla propria platea, nonché con le letture di libri, all’imbrunire, sulla spiaggia».

L’associazione fa parte della più ampia associazione “Comunità competente”: un coordinamento composto da 34 tra associazioni, fondazioni, sindacati del settore sanità e singoli cittadini, costituito per tutela della salute in Calabria. Con questo folto gruppo, “Donne insieme” ha intrapreso una battaglia, attraverso una interlocuzione costante con le autorità competenti, per la tutela del diritto alla salute di tutte le donne dell’Area Grecanica: un territorio di circa 33mila abitanti che, storicamente erede dell’antica influenza culturale e linguistica della Magna Grecia, presenta un prezioso patrimonio linguistico di derivazione greca, studiato e valorizzato per primo dal glottologo tedesco Gerald Rohlfs.

«Le donne di questo territorio – spiega Clemensi – dall’aprile dello scorso anno si sono viste private del Consultorio di Melito di Porto Salvo, struttura che era attiva 12 ore al giorno, poi di fatto smantellata a seguito di decisioni prese dalla Regione Calabria per fronteggiare l’emergenza covid-19».

E con il coordinamento “Comunità competente”, l’associazione “Donne insieme”, lo scorso 3 marzo, ha organizzato un webinar sul tema: “Progetto per la partecipazione dei cittadini alla sanità pubblica ed il controllo sociale”. «Incontro proficuo – commenta l’avvocata Clemensi – che ha posto le basi per la creazione di strumenti che, appunto, consentano ai cittadini di partecipare alle scelte sulle problematiche relative alla salute. E consentendo anche, così, l’espressione di un punto di vista diverso e di giungere ad una visione globale dei problemi, troppo spesso forse trascurata sia dagli operatori sanitari, sia dai decisori politici». Ma che non sfugge alla sensibilità delle donne calabresi.

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Stefania Basile
Stefania Basile
Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».
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