Un’esperienza immersiva, ancestrale, vibrante di simbolismi e carica di energia primordiale: questo è stato “Arsi”, un incontro alchemico tra danza, suono, spirito e immagini, che ha avuto luogo venerdì 13 giugno al museo Nuova Era di Bari. Protagonisti dell’opera artistica, la performer Mimma Di Vittorio, con la sua intensa e trasformativa interpretazione del New Butoh, e il compositore Giuliano Di Cesare, autore di una tessitura sonora sperimentale, profondamente evocativa.

Un rito tra gli estremi: umano e divino, male e sublime. “Arsi” è un vero e proprio rituale poetico, dove il corpo diventa prescelto veicolo comunicativo. La scena, incorniciata dalle installazioni artistiche di Paola Pezzi, si dipana come una mappa archetipica, attraversata da energie terrene e cosmiche, dove la carne e lo spirito si confrontano e si fondono. La danza, lenta, contorta, interrotta da fremiti e tensioni, prende forma attraverso un viaggio simbolico: dal peso viscerale della terra, attraverso la sofferenza, fino alla liberazione nella luce catartica dell’acqua e nella forza trasfigurante del fuoco.
In questo vortice coreografico e sonoro, il corpo della performer si consuma e si rigenera, in un ciclo eterno che abbraccia i grandi temi universali ed intimi, filosofici e spirituali dell’esistenza: la sofferenza, la rinascita, l’amore, la maternità, la libertà, la verità, la giustizia, la violenza, il potere, la solitudine, la fede. Ogni gesto è un richiamo a una memoria arcaica, ogni movimento un’eco che si propaga nello spazio, amplificata dai suoni potenti e materici della musica di Giuliano Di Cesare.
La danza che Mimma Di Vittorio porta in scena, affonda le sue radici nel linguaggio profondo del Butoh, una forma d’arte nata in Giappone nel secondo dopoguerra, come reazione ai traumi della guerra e come esplorazione dell’inconscio. Il New Butoh, sua evoluzione contemporanea, mantiene lo spirito originario – introspettivo, disturbante, catartico – ma si apre a nuove contaminazioni artistiche e filosofiche.
Nel New Butoh, il corpo non è uno strumento estetico, ma un organismo che sente, trasmette, si trasforma, evolve, spesso muovendosi in modo apparentemente non convenzionale, a tratti animalesco, a tratti ultraterreno. È un linguaggio muto ma profondamente comunicativo, in grado di evocare emozioni pure e primigenie.
“Arsi” si presenta come una liturgia laica, dove la vita e la morte si stringono nella danza primordiale di Mimma Di Vittorio, scandita da gesti lenti, da spasmi improvvisi, respiri sonori, dove il viso tramuta la sua mimica seguendo il fruscio propulsore ed emozionale dei battiti cardiaci per scomporsi in maschere plastiche e suggestive.
L’ambientazione sonora di Giuliano Di Cesare si mescola ai rumori industriali, sintetici, amplificati dalle texture emotive di riverberi liquidi in oscillanti contenitori d’acqua e dalle vibrazioni telluriche dei piatti e di pietre luminescenti lanciate sul pavimento.

L’interazione tra danza e musica non è accompagnamento, ma simbiosi: corpo e suono si cercano, si rincorrono, si rispondono, si scontrano, si fondono, si allontanano. Innumerevoli sono le visioni evocate: un abbraccio che sembra eterno, il sangue che pulsa nel silenzio, una solitudine che diventa coro, la fede che si affaccia tra le crepe della carne. L’effetto dell’opera artistica è ipnotico, apocalittico, cosmico ma anche profondamente umano, terreno.
Con “Arsi”, Mimma Di Vittorio e Giuliano Di Cesare hanno donato al pubblico un atto artistico di rara potenza e autenticità, un’esperienza dove la bellezza si fa tremore, dove il gesto diventa grido e il suono memoria. Al museo Nuova Era di Bari, in una sera, arte, vita e morte si sono abbracciate, rievocando che ogni distruzione può contenere il seme potente di una rinascita e che, per risalire verso la luce, bisogna ardere.
Chi sono gli artisti

Mimma Di Vittorio è danzatrice, performer e ricercatrice del corpo. Formata nel metodo Feldenkrais, ha approfondito le pratiche somatiche e il Butoh contemporaneo, collaborando con la New Butoh School e con diversi maestri internazionali. Con sede in Ruvo di Puglia (Bari), ha fondato un’associazione culturale dedicata alla diffusione della danza New Butoh. Le sue performance si distinguono per l’intensità espressiva, il lavoro sulla memoria corporea e la capacità di evocare visioni archetipiche, attraversando territori intimi e universali.

Giuliano Di Cesare è musicista, compositore e musicoterapeuta. Suona diversi strumenti, tra cui la tromba, il flauto e il clarinetto. La sua ricerca spazia tra jazz, elettronica, sperimentazione sonora e composizione per la scena. È stato membro di ensemble musicali e ha creato strumenti per persone con disabilità, unendo la musica alla dimensione terapeutica e sociale.









